L’inchiesta Mps varca di gran lunga i confini nazionali, passa da Svizzera e San Marino e porta fino al bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie le indagini relative alla cosiddetta ‘banda del 5%’ si starebbero concentrando su una cospicua somma di denaro che, tramite operazioni strutturate, sarebbe circolata da San Marino fino all’arcipelago della Repubblica di Vanuatu. Dal paradiso fiscale nel cuore dell’Oceano Pacifico i soldi sarebbero poi rientrati in Italia tramite lo scudo fiscale. E’ quanto sarebbe emerso dalle rogatorie che hanno portato nelle scorse settimane i Pm titolari dell’inchiesta Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso in Svizzera e a San Marino oltre che dalle perquisizioni condotte dagli uomini della Guardia di Finanza in diverse città italiane e nel Canton Ticino. Proprio dalla Repubblica del Titano i Pm avrebbero scoperto la transazione di denaro ritenuta illecita fino alla Repubblica di Vanuatu.
 
Un paradiso fiscale in mezzo all’oceano Il Governo della Repubblica di Vanuatu ha mantenuto lo status di paradiso fiscale e centro finanziario off-shore e sarebbero un paio di migliaia le istituzioni registrate che offrono una vasta gamma di servizi finanziari, legali o assicurativi off-shore. Nel 2002, però, in seguito a pressioni internazionali riguardanti il riciclaggio di denaro vi è stato un aumento dei controlli sul settore finanziario. Comunque, per la bassa imposizione fiscale attuata ed, in particolare, per l'assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, Vanuatu è annoverata tuttoggi tra i cosiddetti paradisi fiscali.
 
Banda del 5%, inchiesta in dirittura di arrivo Sempre secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie le autorità della Repubblica di San Marino avrebbero garantito piena collaborazione ai magistrati che non avrebbero bisogno di chiedere una nuova rogatoria. Massimo riserbo sulla somma di denaro che sarebbe “navigata” nel cuore dell’Oceano Pacifico ma il filone d’inchiesta relativo alla banda del 5% sarebbe in dirittura di arrivo. Gli elementi a disposizione dei Pm sembrerebbero a questo punto abbastanza chiari e non sarebbero da escludere nei prossimi giorni importanti e definitive novità sugli ex manager e funzionari di Rocca Salimbeni che avrebbero fatto la cresta su diverse operazioni bancarie.
 
Nomura, sale l’attesa Bisognerà attendere invece sul fronte dell’inchiesta che riguarda i derivati sottoscritti da Mps con Nomura e Deutsche Bank. Sembra essere slittata al mese di giugno la decisione del Tribunale del Riesame  di Siena sulla mancata convalida da parte del Gip Ugo Bellini del provvedimento dei magistrati che avevano chiesto il sequestro di 1,8 miliardi di euro ai danni di Nomura.