Oltre 90 milioni di euro per le Province toscane. A tanto ammonta la cifra all’indomani dell’approvazione in Conferenza Stato-Città del decreto che sblocca il pagamento dei debiti che Comuni e Province hanno contratto con le imprese. «Abbiamo lavorato molto affinché si arrivasse a questo provvedimento – spiega il presidente di UPI Toscana e della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni – Una misura che va incontro all’interesse dell’economia locale e quindi anche dell’occupazione. Alle Province toscane arriveranno circa 90 milioni di euro che daranno un po’ di respiro sul versante della liquidità a molte aziende e, in molti casi, avviare concretamente opere pubbliche rimaste ferme per i vincoli del Patto di Stabilità».
Decreto debiti PA I presidenti hanno sottolineato come le risorse previste dal decreto approvato dalla Conferenza Stato-Città siano immediatamente spendibili e che potranno permettere l’avvio della cantierizzazione di opere previste dalle Province toscane. A livello nazionale il totale del fabbisogno (Comuni più Province) è di circa 5,2 miliardi e quindi l’impegno degli enti è quello di cercare un accordo anche per avere i 200 milioni mancanti, visto che il decreto legge prevede coperture per 5 miliardi. Queste concessioni sono state erogate dallo Stato in due tranches: una prima del 90% in pagamento mentre il restante 10% – pari a circa 500 milioni di Euro – a luglio 2013.
Il futuro delle Province resta un mistero Per quanto riguarda il futuro assetto istituzionale delle Province si denuncia l’incertezza che ancora permane. Attualmente resta in vigore quanto deciso dal decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011, che prevede lo svuotamento di competenze delle Province nel 2013, ma ad oggi non c’è stata alcuna legiferazione in tal senso e non sono state chiarite le destinazioni possibili delle materie e del personale delle Amministrazioni Provinciali. Trattandosi di competenze di “area vasta” difficilmente saranno attribuibili ai Comuni singoli o associati; di conseguenza si denuncia che l’eventuale attribuzione alle Regioni di personale e competenze provinciali determinerà un ulteriore accentramento che, sicuramente, comporterebbe un aggravio di spesa ed un allontanamento dei servizi verso i cittadini. La richiesta che arriva da UPI Toscana è perciò quella di una forte sollecitazione verso il Governo ed il Parlamento a prendere una decisione in merito e si auspica che ciò accada nell’ambito della riorganizzazione dello stato e che riguardi contemporaneamente la riduzione dei parlamentari, le Regioni, le Province, i Comuni e loro fusioni. Tra l’altro sono anni che le Regioni aumentano il passaggio di competenze alle Province, pur riducendo i trasferimenti economici. Per quanto riguarda, ad esempio, i trasferimenti della Regione Toscana alle Province, nel solo triennio 2010-2012, sono diminuite quasi del 60%, passando dai 64 milioni del 2010 ai 27 milioni del 2012. Provvedimenti che sono andati a sommarsi alle norme di restrizione economica presenti nel Patto di Stabilità.