Avevamo scritto tempo fa che la lotta salvezza passava per la volata europea verso la Champion’s League (leggi). Alzi la mano chi si sarebbe immaginato che, a giochi fatti per quanto riguarda le retrocessioni, la parte alta e bassa della classifica di Serie A fossero ancora legate da questo filo. Un filo “rosso-nero”, aggiungiamo, visto che nell’ultimo turno di campionato il Milan sarà di scena a Siena contro la Robur ormai condannata alla cadetteria. Un match su cui saranno sintonizzate le radioline dei tifosi viola che, dopo l’orgasmo sportivo per il ritorno in Europa sancito dalla vittoria sul Palermo, vedono ancora accesa la fiammella di speranza in ottica Champion’s League. Se il Milan non dovesse fare risultato pieno a Siena, i viola vincendo a Pescara (altra squadra già retrocessa in Serie B) sarebbero qualificati ai preliminari della massima competizione calcistica continentale.
A Siena i pensieri vanno altrove Chi si immagina però una Siena divisa dal dubbio amletico di vincere e chiudere in bellezza un’annata travagliata o perdere per negare una soddisfazione ai cugini di Firenze si sbaglia di grosso. L’ambiente bianconero è abbastanza dismesso e i pensieri dei tifosi vanno ad altro: vanno a chi potrebbe sostituire il Monte dei Paschi sulle maglie bianconere, vanno ai Mezzaroma, vanno alla programmazione di un futuro che, per effetto di una situazione debitoria molto complicata, vede un futuro in Serie B decisamente cupo nel breve-medio termine nonché zeppo di difficoltà. Aiutare o meno la Fiorentina, anche se magari Firenze può essere stuzzicata da ciò che accadrà tra i rossoneri e la squadra di Iachini, è l’ultimo dei pensieri dei tifosi bianconeri (video).
Ultima di Serie A, il campanile non c’è più Sarà questa l’ultima pagina che verrà scritta sul libro del calcio toscano di Serie A nella stagione 2012-2013. Solo una cinquantina di chilometri, in linea d’aria, divide Siena e Firenze: calcisticamente e a livello di entusiasmo, la distanza sembra invece abissale. L’entusiasmo viola si contrappone ai bassi umori più neri che bianchi di casa Robur. Ed anche un fremente sentimento di campanile tra le due città, di fronte a una simile differenza, perde molto – se non tutto – del suo valore.