Decreto di fermo per tre cittadini di origine albanese con l’accusa di rapina aggravata e omicidio. I tre, P.E. classe 85, P.M. dell’87 e L.K.  dell’83, sono stati arrestati dagli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siena e sarebbero ritenuti responsabili della rapina ai danni della Contessa Mary Manfrin Lamm Rusconi proprietaria di una tenuta alle porte di Siena.

La vicenda Nella notte tra il 24 e il 25 novembre dello scorso anno i tre malviventi si erano introdotti nella villa passando da una finestra e costrinsero la donna ad aprire la cassaforte per poi fuggire. La contessa, ricoverata in ospedale a causa delle percosse subite e per il forte spavento, dopo qualche giorno morì.

Il fermo Il decreto di fermo è stato firmato dal pm Nicola Marini della Procura di Siena a seguito degli accertamenti condotti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siena che hanno prima localizzato i malviventi e poi li hanno condotti in arresto. Uno di loro è stato fermato a Cernusco sul Naviglio in procinto di prendere l’aereo per scappare in Albania e attualmente si trova nel carcere di Monza. Gli altri due uomini sono stati invece bloccati a Sarzana e condotti nel carcere di La Spezia.

Fermato un quarto indiziato Ci sarebbe anche un quarto uomo a far parte della banda di cittadini di origine albanese responsabile, nel novembre scorso, della rapina ai danni della Contessa. Oltre ai tre albanesi di età compresa tra 25 e 30 anni fermati tra la serata di ieri e le prime ore di questa mattina dagli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siena, gli inquirenti stanno vagliando la posizione di una quarta persona anch’essa di origine albanese bloccata questa mattina dagli agenti della Compagnia dei Carabinieri di Cernusco sul Naviglio. Il quarto uomo fermato era già noto alle forze dell’ordine per altri reati e, attualmente, gli agenti stanno cercando di capire il possibile ruolo nella rapina senese.

Alla ricerca del basista Gli uomini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Siena sono anche sulle tracce del basista che avrebbe passato informazioni dettagliate sulla villa, sui possedimenti e sulla vita privata dell’anziana signora, per mettere a punto «una rapina – ha sottolineato il Pm Marini – studiata in ogni minimo particolare. Nei confronti delle tre persone è stato emesso un decreto di fermo e non di misura cautelare – ha poi specificato Marini – visto il rischio concreto di fuga». Uno dei tre è stato fermato proprio in procinto di prendere l'aereo per tornare in Albania, un altro sarebbe dovuto partire domani mentre il terzo era senza permesso di soggiorno. 

La refurtiva rinvenuta pochi giorni dopo Parte della refurtiva della rapina senese era stata rinvenuta pochi giorni dopo all’interno di un furgone fermato all’altezza di Bettolle (leggi) e con alla guida un cittadino albanese di 47 anni, incensurato, residente da quattro anni a Firenze ma anch’esso riconducibile alla banda di malviventi specializzata in furti in villa e operante tra Toscana e Lombardia ma con sede operativa a La Spezia. Nella refurtiva erano state trovati, oltre ad oggetti di valore, anche le pistole con le quali sarebbe stato compiuto il colpo. Non solo, nel furgone anche degli attrezzi per raccogliere le olive. Un dettaglio non da poco specie nella ricerca del basista che, con molta probabilità, potrebbe essere stato un lavoratore stagionale e nell'azienda della Contessa. La stessa anziana signora, prima di morire, confessò ai carabinieri che i malviventi le chiesero dove nascondeva i soldi della frangitura delle olive.