Inchiesta Mps, obiettivo accelerata per scongiurare il rischio della prescrizione che incombe come una spada di Damocle su uno dei filoni principali: l’acquisizione di Antonveneta. Mentre ci avviciniamo al giro di boa dell’anno solare, i primi venti contrari iniziano però a soffiare sull’operato dei Pm che indagano a 360 gradi sull’acquisizione dell’istituto padovano incorporato definitivamente il 28 aprile da Rocca Salimbeni, ma anche su tutto il fronte dei derivati. Un’inchiesta costretta a fare i conti con una brusca frenata dopo la mancata conferma da parte del Gip Ugo Bellini del decreto di sequestro d'urgenza che i Pm avevano firmato lo scorso 16 aprile nei confronti di banca Nomura e degli ex vertici di Mps Mussari, Vigni e Baldassarri (leggi). Uno stop che ha dato il via al ricorso al Tribunale del Riesame che, difficilmente, potrà pronunciarsi in merito prima della fine dell’estate (leggi).  Senza dimenticare poi che bisognerà attendere la decisione della Cassazione. Ad intralciare la rotta delle indagini anche le carenze di “personale” del tribunale senese che si trova ad dover “sgrovigliare” tanti fili che riguardano più vicende del panorama giudiziario senese.
 
Tribunale di Siena, AAA cercasi rinforzi Il Palazzo di Giustizia senese ha bisogno di rinforzi.Siena vuole seguire l’esempio di Parma ai tempi del processo Parmalat quando si assistette all’arrivo nella cittadina ducale di un “extra-Pm”. I giudici in servizio a Siena sono complessivamente otto, compreso il presidente, e questo potrebbe creare problemi per la composizione del collegio giudicante ma, soprattutto, per gli atti successivi quando ci sarà la necessità di un giudice che non abbia avuto un ruolo fino a quel momento. E ancor più i problemi sorgerebbero se qualcuno degli indagati dovesse chiedere un rito alternativo. Potrebbe essere questa la scelta del legale dell'ex capo area finanza di Mps, Gianluca Baldassarri, anche se il suo difensore Filippo Dinacci, assicura che al momento non è un'ipotesi presa in considerazione. Tra l'altro Baldassarri, l'unico indagato in carcere da circa un mese non si trova più a Sollicciano (Firenze) ma è stato trasferito al Santo Spirito di Siena.
 
Il rischio prescrizione Non è improbabile che dopo la richiesta di rinforzi, avanzata nelle scorse settimane dalla Procura, qualcosa del genere possa essere fatto anche dal presidente del tribunale. Il vero problema per i Pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso è che la decisione del Gip rappresenta un veto a ogni successivo provvedimento che i magistrati abbiano avuto in mente di chiedere, non tanto un vero e proprio stop per l’inchiesta che comunque andrà avanti. E potrebbero slittare di qualche mese anche i tempi per la chiusura dell'inchiesta principale sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps: è sicuramente questa la “scadenza” che sta più a cuore ai magistrati senesi che poche settimane fa avevano espresso la volontà di chiudere l’inchiesta entro la fine dell’estate (leggi).  La “nave-Antonveneta” va portata in porto nonostante i venti in prua che, in questo caso, rispondono al nome di “prescrizione” che per i reati amministrativi, arriva dopo cinque anni della sussistenza del fatto.
 
L’asse Siena – Lugano Intanto nei prossimi giorni è atteso a Siena il Pm svizzero titolare dell’inchiesta sul fallimento, nel 2008, di una finanziaria di Lugano, la Ab Fin Sa, sulla quale operavano anche ex trader della divisione finanziaria di Mps. Secondo quanto si apprende la finanziaria ticinese avrebbe fatto da intermediario per operazioni tra istituti diversi su titoli non quotati, retrocedendo “commissioni” a trader e manager che ordinavano le operazioni per conto degli istituti. Per questo la giustizia svizzera avrebbe avviato una rogatoria per avere accesso agli atti relativi al filone d’inchiesta senese che riguarda “la banda del 5%” reo di aver lucrato su operazioni finanziarie. Sempre nelle prossime settimane dovrebbero essere i tre Pm senesi a recarsi invece a Lugano per una serie di verifiche e scambi d’informazioni riconducibili a Baldassarri e ad altri ex esponenti dell’area finanza di Rocca Salimbeni