Siena e il suo partito di riferimento decidono di cambiare era, decidono di voltare pagina. E' Bruno Valentini il candidato sindaco del Partito Democratico dopo la vittoria alle primarie, ottenuta con uno scarto di 500 voti netti, tradotti poi in circa 11 punti percentuali. 4609 i votanti alle primarie, circa il doppio rispetto alle precedenti vinte dall'ex sindaco Franco Ceccuzzi a discapito della proprosta di Sel Pasquale D'Onofrio: allora nei seggi del centrosinistra si erano recati in 2461. A Bruno Valentini sono andate 2542 preferenze, pari al 55.57%, 2032 i voti per Alessandro Mugnaioli, in percentuale il 44.43%. Ed è un Valentini decisamente carico quello che si presenta nella sede dell'Unione Comunale del Pd per commentare i risultati che fanno di lui il candidato sindaco del Pd. Prima di aprire il dialogo con la stampa, l'abbraccio con il segretario comunale Giulio Carli: «Adesso Giulio si cambia per davvero», ha detto il dimissionario sindaco di Monteriggioni che lunedì annucerà al Consiglio comunale, fin'oggi presieduto, il suo abbandono della carica di primo cittadino.
Un messaggio all'Italia Poi le parole con i cronisti: «Nel momento più duro del Pd, Siena manda un messaggio a tutta Italia. Epicentro della crisi morale ed economica e diventata suo malgrado simbolo di cattivo governo, Siena dice che il Pd, quando riesce ad anteporre gli interessi della cittadinanza a quelli del partito e dei gruppi di potere, riesce ad avere la fiducia della gente». Ha esordito così il leader di Siena Cambia, lanciato alla guida di una coalizione quanto più allargata possibile: «Puntiamo a ripartire da una coalizione come quella nazionale, quindi porta aperta ai compagni Socialisti, a Sel, non so se Mauro Marzucchi vuole ripensarci, e mi auguro di poterlo fare anche con l’Udc, persone perbene».
Un Pd senza ombre e una vittoria al primo turno Mentre ci si mette al lavoro in tal senso, occorrerà però lavorare anche sul fronte interno al Partito Democratico che, con la preferenza di Valentini, vuole dire basta ad una stagione quanto mai turbolenta e tumultuosa. «Ho intenzione di tenere unito il Pd e di allargarlo con l’idea – ha detto ancora Valentini – di affiancare anche una lista civica a mio sostegno con cui puntiamo a vincere già al primo turno. Sogno un Pd più grande, aperto, coeso, in cui non ci sia più l’ombra di Franco Ceccuzzi, che credo sia un problema per il Pd. Mi alleo con quelli che sono nel Pd, ma un Pd inclusivo. Però non voglio correre il rischio che mi venga fatto come a Ceccuzzi: la maggioranza deve sostenere il sindaco».
Mugnaioli al servizio In una politica ormai sempre più a portata di social, c'è un'altra storia da raccontare: quella di chi le primarie le ha perse, Alessandro Mugnaioli, ma è stato il primo a diffondere la notizia della vittoria di Valentini attraverso il suo profilo Facebook. «Le mie congratulazioni a Bruno Valentini. A lui faccio i miei più sinceri auguri di buon lavoro. Da domani, come avevo già annunciato, sarò a lavoro insieme a lui per far vincere il centrosinistra alle prossime amministrative – ha postato a caldo Mugnaioli -. Un grazie a chi ha votato, a chi ha creduto nel nostro progetto per Siena e a chi mi ha dato la propria fiducia. Sapevamo che in soli 12 giorni sarebbe stato difficile recuperare. Ce l’ho messa tutta e voi con me. Ora da Siena dimostriamo che la politica, al di là di chi vince o perde, sa mettersi al servizio dell’interesse di tutti».
Verso le urne Quindi, a circa un mese dal voto amministrativo a Siena, anche il partito storicamente di riferimento in città, nononché quello finito nell'occhio del ciclone per annosi temi locali e nazionali, vale a dire il Pd, ha un candidato sindaco. Il bello deve ancora venire però perché adesso la partita si apre con gli altri candidati a Palazzo Pubblico che correranno il 26-27 maggio. Il cambio di pagina del Partito Democratico confluirà nella svolta per Siena dalla fase forse più difficile in assoluto della sua storia? Alle urne l'ardua sentenza.