Meno 3 giorni considerando oggi, meno 2 se si conta partendo da domani. Si può interpretare come si vuole ma è certo che il countdown in vista delle primarie del Pd di sabato 20 aprile a Siena è ormai agli sgoccioli. E, di pari passo, i motori dei due contendenti – Bruno Valentini e Alessandro Mugnaioli – stanno aumentando di giri in attesa della chiamata alle urne per gli «elettori nel Comune di Siena», che «dichiarino, sottoscrivendolo al momento del voto, di essere elettori del Partito democratico», come stabilito dal regolamento interno del Pd senese. Al di là di questo, il clima a Siena è già rovente, e non solo perché è arrivata la primavera. A riscaldare sono soprattutto le notizie (poche in verità) che arrivano dal Palazzo di Giustizia per l’inchiesta sul Monte dei Paschi (leggi).
 
Valentini su Mps Un tema decisamente cocente su cui Bruno Valentini è entrato in maniera decisa questa mattina: «Mi vergogno che Mussari sia stato il principale finanziatore del mio partito – dichiara il leader di Siena Cambia -. Voglio che si sappia che io sono consapevole degli errori commessi, che ho denunciato non appena siamo entrati in possesso delle informazioni necessarie e quando era ancora forte il conformismo interno al Pd, anche contro l’evidenza». Dalla vergogna alla volontà di voltare pagina per Valentini, nel Pd come nella città: «Le prossime elezioni comunali saranno anche un banco di prova per verificare la volontà dei senesi di voltare pagina – dice ancora la nota del sindaco di Monteggioni -, scegliendo amministratori che sappiano rappresentare questo bisogno di pulizia, che non accomuna tutti nella stessa convinta misura, a destra ed a sinistra. Non è ottusa rivalsa, è sete di giustizia».
 
Mugnaioli su Mps «I capitali sequestrati dalla Magistratura e dalla Guardia di Finanza tornino a Siena e siano investiti sul rilancio di Banca Mps e a risarcimento di tutta la comunità senese». È questa, invece, la presa di posizione dell’altro concorrente alle primarie Pd, Alessandro Mugnaioli, che intanto lancia l’idea di un «town meeting per scrivere insieme il programma 2013-2018». «Per la valorizzazione delle professionalità interne – ha detto Mugnaioli – sarebbe un segnale importante se chi in passato è stato nominato per cooptazione dentro le partecipate di Mps rinunciasse al compenso oppure si dimettesse, lasciando che siano i dipendenti della Banca a prendere il loro posto. In questo modo la Banca valorizzerebbe, da subito, i suoi lavoratori e risparmierebbe risorse preziose».
 
Mugnaioli nei circoli, Valentini sulle lastre Rocca Salimbeni risulta quindi un tema – e non poteva essere altrimenti – decisamente probante per la campagna elettorale dei due candidati alle primarie del Pd. I quali si stanno confrontando su più fronti, stanno incontrando a turno parti sociali, sindacati, dipendenti comunali e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria insieme ai cittadini/elettori. Il tutto con l’aggiunta – a suon di comunicati stampa – del botta e risposta tra “chi sostiene chi”, “chi va contro a” e “chi accusa chi”. Tra le altre cose, ci sembra la cosa più puerile del confronto Valentini-Mugnaioli. Ci sono poi le apparizioni e i faccia a faccia su radio, tv e siti locali. Se si segue la campagna per le primarie anche su Facebook – e mai Siena era apparsa così frizzante e attiva sul fronte social -, notiamo però come ancora i Circoli cittadini del Pd siano “off-limits” per Bruno Valentini che da più giorni sul suo profilo sta denunciando quest’esclusione. Terreno molto fertile invece per Alessandro Mugnaioli tra incontri e cene per l’elettorato che lo appoggia. Insieme a buona parte dell’esecutivo dell’Unione Comunale del Pd di Siena che spinge abbastanza apertamente l’ex assessore della giunta-Ceccuzzi nonché tra i promotori della campagna di Avanti Siena per l’ex sindaco. Valentini si muove per le vie del centro e “nelle lastre”. L’orizzonte, anche per forza di cose, per Siena Cambia è la cosiddetta società civile: elettori comunque di estrazione di centrosinistra che hanno maturato un certo mal di pancia nei confronti del Pd locale, soprattutto in relazione alla gestione della crisi economico-politica della città. Sarà più forte la voce dei circoli o quella che riecheggia la voglia di cambiamento ormai manifesta in città? Dubbio amletico, aspettiamo 48 o 72 ore – a seconda dell’interpretazione – per vedere chi la spunterà.
 
Il valzer della politica senese Lasciando per un attimo il fronte primarie, notiamo però come il calderone politico senese sia in forte ebollizione. Non solo per quanto riguarda il centrosinistra. Per chiosare sul Pd precisiamo che, quando è stato presentato il regolamento per le primarie, il segretario comunale Giulio Carli ha parlato di coalizione allargata con Sinistra Ecologia e Libertà e Psi Riformisti. Due schieramenti che per ora restano alla finestra, così come Siena Futura che nelle scorse settimane aveva espresso la volontà di correre da sola con l’ex vicesindaco Mauro Marzucchi come candidato. Ma Carli pare abbia lasciato uno spiraglio anche per loro, vedremo se l’ex assessore al bilancio della giunta Ceccuzzi tornerà sui suoi passi e farà di nuovo parte della coalizione.

Falorni un passo avanti. Lega un passo indietro Chi, invece, ha fatto un passo indietro è stata la Lega Nord ritirando la candidatura di Maurizio Montigiani e finendo per aderire alla lista civica di “Impegno per Siena” del neocandidato sindaco Marco Falorni. Giorni particolarmente intensi per l’ex consigliere comunale che prima ha lasciato il PdL e i Moderati di centrodestra (a sostegno di Eugenio Neri, ndr,  come anticipato lo scorso 5 aprile da agenziaimpress.it), per poi proporsi alla carica di primo cittadino. «Diverse visioni politiche, nessun attrito particolare, resta grande stima nei confronti di Neri», ha detto Falorni al momento della sua presentazione. “Impegno per Siena”, però, potrebbe a breve contare su un ulteriore appoggio: quello del candidato Enrico Tucci, sostenuto fino ad oggi da Siena C’è, Pietra Serena e dalla sezione locale di Fare per Fermare il Declino. Tucci, così come i leghisti Montigiani e Giusti, era presente alla conferenza stampa di Falorni, solo che le camice verdi hanno già aderito alla proposta di “Impegno per Siena”. Sarà di Tucci il prossimo passo? Indietro ovviamente.

Chi va da sé: sono in tre In tutto questo tourbillon politico (leggi), in tre continuano a correre “scossi”, verrebbe da dire: Michele Pinassi, Laura Vigni e Eugenio Neri. Il Movimento 5 Stelle e Pinassi stamani sono tornati sul caso Mps. «Oggi guardiamo al futuro con nuove speranze – hanno detto i grillini senesi in merito ai maxi-sequestri perpetrati nei confronti di Mussari, Vigni e Baldassarri-. Con questo augurio, vogliamo anche ribadire forte e chiaro che non accetteremo modifiche allo statuto della Fondazione da parte di una Deputazione ormai delegittimata». Di Monte dei Paschi ha parlato anche Laura Vigni (Siena si muove, Rifondazione Comunista, Sinistra per Siena, IdV, Rivoluzione Civile): «Continuiamo a chiederci come i cittadini di Siena possano accordare ancora la loro fiducia a una classe dirigente che con ostinata e arrogante leggerezza ha avallato, sostenuto e favorito i vertici della Banca e le politiche gestionali dissennate da loro messe impunemente in atto nel corso degli ultimi anni. Gli elettori abbiano il coraggio di non affidare più deleghe in bianco al Pd (e ai suoi satelliti), un partito solo in apparenza spaccato tra due contrapposte correnti di rinnovatori, ma di fatto costituito ancora integralmente da chi ha condotto la città e le sue istituzioni allo sfacelo». Concludiamo con Eugenio Neri che, a breve, presenterà il suo progetto per far rinascere Siena. «La città ha bisogno di una politica di ampio respiro che vada oltre la logica dei partiti e delle fazioni. Il mio obiettivo è riunificare Siena intorno a un progetto basato sulla buona volontà e sulla capacità che si metta al servizio della città – ha detto il cardiochirurgo -. Quello che presenterò non è soltanto un programma ma un progetto di rinascita della città, un progetto che ha bisogno dell'apporto di tutte le anime di Siena che vogliono lavorare insieme per il futuro della nostra comunità e dei nostri figli».

Post-scriptum: l'Associazione 53100 avrà il suo candidato  Poteva bastare quanto scritto fino a questo punto? No, perchè in giornata è arrivato l'annuncio da parte dell'Associazione 53100 che venerdì mattina presenterà il proprio candidato sindaco. L'Associazione, guidata da Andrea Milani, Franco Masoni e Giovanni Mazzini, non ha ufficializzato al momento il nome ma ha dato però conferma – ufficiale – di una voce che stava prendendo corpo in città (leggi) di un allontanamento del "Cinquantatrècento" dall'essere una lista di appoggio all'allora candidatura di Franco Ceccuzzi, oggi uscito di scena. Lontani dunque dal Pd, i 53100, venerdì, ci diranno chi correrà per Palazzo Pubblico.

Tucci rilancia con la lista "Cittadini di Siena" E intanto – a notte fonda – il candidato Enrico Tucci ha ribadito alla nostra redazione la sua volontà di correre da solo sotto l'insegna della lista Cittadini di Siena. «Sono stato presente alla conferenza stampa di Marco Falorni per la stima, spero ricambiata, che nutro per lui che ha dimostrato di avere la schiena diritta in questi anni – ha scritto in un intervento inviato ad agenziaimpress Enrico Tucci -. Non mi riconosco invece nella sua proposta politica, debole e non certo innovativa perché vede protagonisti con lui personaggi, che non vale la pena nominare, che dovrebbero godersi il meritato riposo. Dopo aver cercato in tutti i modi di favorire aggregazioni più vaste e più credibili agli occhi dell'elettorato come possibile alternativa di governo ed aver incassato un rifiuto dopo l'altro da personaggi dotati di un ego ipertrofico, vado dritto per la mia strada alla testa della lista civica Cittadini di Siena per una competizione elettorale nella quale ci toglieremo grandi soddisfazioni».