Continuano i giochi per la corsa a sindaco di Siena. Gli appuntamenti dei candidati già schierati in campo si susseguono (leggi) e anche le tattiche di quelli che ancora non sono stati schierati. Il Movimento 5 Stelle ha scelto il suo candidato, sarà Michele Pinassi, già candidato nel 2011. La presenza della lista era stata annunciata, con dubbi effetti roboanti, sabato scorso da Beppe Grillo nell’ultimo rigo di un post che trasudava inutile violenza verbale e cattiveria. Non il modo migliore per accaparrarsi le simpatie dei senesi. E al povero Pinassi (grillino della prima ora) è toccato fare i salti mortali, cavandosela dignitosamente, per tentare di spiegare le parole del fondatore del movimento. Stasera è arrivato l'annuncio delle 32 candidature per il Consiglio Comunale. Nelle prossinme ore la promessa di conoscere i nomi.
53100, da movimento a lista civica Dove invece starebbero per decidere in una candidatura a sindaco autonoma a è all’interno del movimento 53100, che così finirebbe per diventare a tutti gli effetti una lista civica. Presentato pubblicamente giusto prima di Natale (leggi), il gruppo in questi mesi ha lavorato intorno ad alcune tematiche, senza dare troppo nell’occhio. Ad una loro conviviale si recò addirittura l’attuale presidente della banca Mps, Alessandro Profumo, in una delle rare apparizioni pubbliche senesi, giusto il giorno prima di annunciare il taglio dei contributi della Rocca alle contrade.
La rottura con Ceccuzzi. La neutralità per le primarie Pd Stravolta l’idea originaria di farne una lista a sostegno del candidato Franco Ceccuzzi per la sua forzosa uscita dalla scena, in queste ore il gruppo, che farebbe riferimento all’architetto Andrea Milani, sta decidendo intorno ad una triade di personalità da candidare. E proprio questa decisione autonomista avrebbe portato ad una rottura, si dice ormai insanabile, tra lo stesso Milani e Ceccuzzi che poco avrebbe gradito la decisione dei 53100, che così facendo finirebbero per essere indifferenti alle primarie del Pd e neutrali rispetto al sostegno verso Alessandro Mugnaioli, come richiesto da Ceccuzzi, alle primarie del 20 aprile.
Triade di nomi per il candidato Per i candidati si fanno i nomi dello storico Giovanni Mazzini, tartuchino doc, di Roberto Martinelli, ex priore della Chiocciola, e di Francesco Ricci, insegnante al liceo classico. I nomi però, come nella migliore tradizione paliesca, sarebbero però ancora top secret. Ma qui non c’è la “segnatura del fantino” e prima viene reso noto il candidato ufficiale e meglio è per dargli modo di presentare le sue idee e progetti alla cittadinanza.
Quella macchinata a Firenze per defenestrare Ceccobao Intanto, da Firenze, affiorano alcune indiscrezioni circa il defenestramento improvviso di Luca Ceccobao da assessore regionale ai trasporti della Giunta di Enrico Rossi. Pare che circoli la storia di una macchinata arrivata da Siena in piazza Duomo per richiedere allo stesso Rossi il licenziamento dell’assessore chiusino. Pare fossero in tre e forse speravano nell’avvicendamento con un nome a loro più gradito. Accontentati a metà e capito che per loro non ci sarebbe stata nessuna poltrona (Ceccobao fatto fuori ma sostituito con l’aretino Ceccarelli) si sono messi a fare il diavolo a quattro per chiedere inutilmente retromarcia al presidente. Chissà se per tornare a casa erano passati dal vicino canto dei Bischeri. Gli sarebbe venuta in mente la leggenda della storica famiglia (i Bischèri, appunto) che si vide bruciare il palazzo pur di non darla vinta ai fiorentini. I tre hanno così fatto perdere al territorio senese un assessore con delega pesante (i trasporti), ricompensati lo scorso 3 aprile con la presidenza di una commissione a Rosanna Pugnalini (fedelissima di Ceccuzzi e di Guicciardini, tanto da essere il tesoriere della Federazione provinciale). Un dispetto costato caro soprattutto al territorio senese.