La crisi c’è ma l’export dei distretti toscani vola. E’ quanto emerge dal monitor curato dal servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze che fotografa un 2012 di crescita per i distretti industriali tradizionali della Toscana sui mercati esteri.

Segno positivo La crescita dell'export nell'anno solare è stata del 6,5%, tra le più elevate nel mondo distrettuale. In forte espansione la pelletteria e calzature di Arezzo (+33,4%), l'oreficeria di Arezzo (+16.3%), il marmo di Carrara (+11,4%), la pelletteria e calzature di Firenze (+8,4%) e i vini del Chianti (+8%).

Male il distretto nautico della Versilia Solo sei distretti su diciannove, secondo quanto riporta una nota di sintesi, hanno avuto una contrazione delle esportazioni. Tra questi, il distretto del tessile di Prato (-5,1%) che perde circa 77 milioni di euro di vendite estere rispetto al 2011, ma anche il mobile di Quarrata (-10,1%) e la ceramica di Sesto Fiorentino (-13,2%), vittima della crisi Richard Ginori. Per il distretto nautico della Versilia, a cui è dedicato un focus all'interno del Monitor, i dati relativi alle esportazioni del 2012, dopo un biennio favorevole, evidenziano un nuovo calo (-43%). Il distretto, specializzato nella produzione di superyacht, è stato fortemente colpito dalla crisi finanziaria e secondo lo studio stenta a riprendere quota: le sue imprese del distretto, che formano un reticolo di soggetti specializzati in diverse lavorazioni e fasi della produzione, hanno fortemente sofferto il calo della domanda, mostrando risultati reddituali in diminuzione. I mercati più vivaci per le esportazioni distrettuali toscane nel 2012 sono stati fuori dall'area euro: Usa (+17,2%), Emirati Arabi Uniti (+55,9%), Hong Kong (+12%), Regno Unito (+7,9%), Cina (+11,8%) e Giappone (+20,4%)