Cinque misure cautelari per turbativa d’asta e falso, coinvolto anche il  sindaco. Succede a Sorano (Grosseto) dove la Guardia di Finanza sta eseguendo le misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal Pm Stefano Pizza, che riguarda una vicenda di abusi edilizi e che coinvolge 13 persone. Per il primo cittadino del Comune maremmano Pierandrea Vanni è stato disposto anche il divieto di dimora nel territorio comunale per evitare inquinamento delle prove o reiterazione del reato.

Le dimissioni Nel pomeriggio, attraverso una lettera consegnata al vicesindaco Carla Benocci, Vanni ha rassegnato le sue dimissioni da primo cittadino. «Ho dato mandato al vicesindaco Benocci di portare avanti il lavoro – scrive Vanni -. Mi sono dimesso perché non voglio coinvolgere i cittadini e gli amministratori in una vicenda per la quale resto stupefatto e senza parole. Non ho fatto assolutamente nulla».

Le perquisizioni Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalla procura di Grosseto, gli uomini della Gdf, un centinaio in tutto, hanno effettuato venti perquisizioni in Toscana, Umbria, Lazio e Basilicata a carico di tredici persone indagate a vario titolo, dodici delle quali raggiunte da misure cautelare cautelari. Per cinque di loro, il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Sorano, due imprenditori del viterbese e due professionisti di Grosseto, il Gip ha deciso gli arresti domiciliari. Il giudice ha stabilito anche il divieto temporaneo di svolgere qualunque attività d'impresa nei confronti di quattro imprenditori coinvolti. Per due dipendenti dell'amministrazione, a quali sono stati notificati gli avvisi di interrogatorio preventivo, il Pm ha chiesto la sospensione dal pubblico ufficio. Alle indagini della Guardia di Finanza di Grosseto ha collaborato la polizia postale e il nucleo di polizia municipale della procura di Grosseto.