E’ durato tre ore il secondo interrogatorio a Siena di Daniele Pirondini, ex direttore dell’area finanza di banca Mps, ascoltato in Procura nell’ambito del filone sull’acquisizione di Banca Antonveneta dai Pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, titolari dell’inchiesta su banca Mps.
Il legale: «Ha risposto a tutte le domande» «L’altra volta eravamo stati troppo rapidi» ha dichiarato Pirondini all’uscita dal Tribunale, poco dopo le 15, facendo riferimento al primo interrogatorio a cui era stato sottoposto lo scorso 13 febbraio. «Il mio cliente ha risposto a tutte le domande a completamento del verbale della seduta precedente» ha aggiunto il suo legale Maurizio Bellacosa. Pirondini, uno degli uomini considerati più vicini a Gianluca Baldassarri era entrato in Procura poco dopo le 12 senza rilasciare dichiarazioni.
Attesa per il verdetto del CdS su Monti Bond Il 22 marzo prossimo il Consiglio di Stato deciderà se sospendere o meno la procedura «con cui lo Stato ha, di fatto, salvato il terzo gruppo bancario italiano (i Mont Bond – ndr)» (guarda). Lo ricorda in una nota il Codacons, spiegando che anche alla luce della nota emessa da Bankitalia «confida in un intervento risolutore da parte del CdS, viste le evidenti irregolarità da ultimo riconosciute proprio dall'organo di vigilanza».
Il Codacons all’attacco Nella nota, il Codacons spiega che «il documento dell'8 marzo è infatti la dimostrazione che il bilancio presentato da MPS è falso e che gli investimenti effettuati da parte della Banca in BTP a lunga durata, finanziati attraverso operazioni di pronti contro termine e le cui cedole sono state oggetto di asset swap al fine di gestire il rischio tasso assunto (comunicati MPS del 23 gennaio 2013 e dichiarazioni dell'Amministratore Delegato di MPS Fabrizio Viola il 26 gennaio 2013) nascondono operazioni di derivati creditizi con controparti private».
Il mistero dei Btp L'associazione dei consumatori sottolinea come siano «stati occultati cinque miliardi di credit default swap con controparti private, artificiosamente documentati come l'insieme di un investimento in titoli di Stato (BTP) con uno swap di tasso ed un'operazione di finanziamento long term repo. "Chiesta l'acquisizione, infine, anche delle transazioni, dei contratti di repo strutturati su BTP a lungo termine conclusi da MPS così come evidenziato nella relazione del 28 gennaio 2013 della Banca d'Italia “Principali Interventi di Vigilanza su MPS”» si legge nella nota. «Segnatamente e di quelli relativi alle due operazioni di repo strutturati su titoli di Stato effettuate rispettivamente con Deutsche Bank e Nomura per un valore nominale complessivo di circa 5 miliardi di euro (inerenti il Veicolo Santorini; nonchè le esposizioni derivanti dai repo c.d. transazione con Nomura; operazione di ristrutturazione della nota Alexandria in contropartita con la stessa Nomura)»