Il Monte dei Paschi contro gli ex vertici della banca senese. Il consiglio di amministrazione di Rocca Salimbeni ha infatti reso noto di aver avviato al Tribunale Civile di Firenze l’azione di responsabilità e risarcitoria nei confronti dell’ex presidente Giuseppe Mussari e dell’ex direttore generale Antonio Vigni oltre che nei confronti di Nomura e Deutsche Bank chiedendo il risarcimento dei danni subiti e in essere dopo le operazioni Alexandria e Santorini (leggi). Si concretizza dunque l’ipotesi già annunciata dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola in occasione dell’ultima infuocata assemblea degli azionisti (leggi). 
 
Il caso Alexandria Nel dettaglio, si legge nella nota di Rocca Salimbeni «nei confronti dell’ex Presidente Avv. Giuseppe Mussari e dell’ex Direttore Generale Antonio Vigni un’azione di responsabilità sociale, e nei confronti di Nomura International Plc un’azione di responsabilità extracontrattuale per concorso della stessa con i predetti esponenti della Banca, in relazione all’operazione di ristrutturazione finanziaria concernente le notes Alexandria posta in essere nel luglio-ottobre 2009; con tale azione viene chiesta la condanna in solido delle parti convenute al risarcimento dei danni subiti e subendi dalla Banca per effetto della contestata operazione»
 
Il caso Santorini «Nei confronti dell’ex Direttore Generale Antonio Vigni un’azione di responsabilità sociale – spiega ancora la nota -, e nei confronti di Deutsche Bank AG un’azione di responsabilità extracontrattuale per concorso della stessa con il predetto esponente della Banca, in relazione alle operazioni di Total Return Swap poste in essere nel dicembre 2008 con riferimento alla società veicolo Santorini Investment Ltd; con tale azione viene chiesta la condanna in solido delle parti convenute al risarcimento dei danni subiti e subendi dalla Banca per effetto delle contestate operazioni».

All'indomani dei Monti Bond Un’azione, quella richiesta dal Consiglio di Amministrazione, che giunge all’indomani del via libera ai Monti Bond da parte del Ministero dell’Economia e per un ammontare di 4,071 miliardi di euro (leggi).
 
La prossima assemblea dei soci Le azioni di responsabilità nei confronti degli ex vertici saranno all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci, che verrà convocata per l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2012.

Crescono le adesioni al Fondo Esuberi Fondo Esuberi per altri 660 lavoratori Mps in uscita entro il 30 giugno di quest’anno e che andrebbero ad aggiungersi agli altri 1000 esaudendo tutte le domande presentate degli aventi diritto a pensione entro il 2017. La decisione sarebbe arrivata dal Consiglio di Amministrazione di Rocca Salimbeni svoltosi ieri e in data odiernale organizzazioni sindacali firmatarie dell'Accordo separato del 19 dicembre 2012 (leggi) hanno firmato un ulteriore accordo che incrementa i numeri preventivati delle uscite.

«Riapriamo le trattative» A renderlo noto è la Fisac Cgil, sindacato non firmatario dell’accordo per il rilancio della banca e nei giorni scorsi al centro di un botta e risposta e una guerra di numeri con la Responsabile Risorse Umane di Rocca Salimbeni Ilaria Dalla Riva (leggi) . Oggi la stessa sigla sindacale chiede a gran voce la riapertura del tavolo delle trattative con tutta la compagine sindacale nella volontà prioritaria di escludere le esternalizzazioni. Una richiesta che emerge alla luce soprattutto del risparmio ottenuto dall’azienda sul costo del lavoro dovuto ad un’adesione oltre le aspettative al Fondo Esuberi.
 
L’alternativa alle esternalizzazioni «Insieme ai Lavoratori già coinvolti nelle uscite definitive – rende noto la Fisac -, derivanti dal  pensionamento e dall'ingresso nel Fondo, si raggiunge quindi il numero complessivo di 1660 persone  (1380 Fondo, 280 Esodo). Con il ricorso a queste ulteriori uscite, che permettono quindi risparmi sul costo del personale decisamente superiori alle previsioni dell'Azienda stessa, risulta ormai palese che le esternalizzazioni sono assolutamente evitabili e che quindi la proposta sindacale alternativa – da noi dettagliata nel comunicato del 20 febbraio 2013 – ha basi solide e ancor più valide alla luce degli ultimi sviluppi».
 
Di fronte all’evidenza «E' del tutto evidente – prosegue la nota – che, sulla base di quanto emerso in questi primi due mesi dell'anno, riaprire il confronto sull'intera impostazione con  tutta la compagine sindacale, deve essere un obbligo inderogabile che la Dirigenza Montepaschi deve assumersi in tempi strettissimi».
 
La condizione dei lavoratori «Lo si deve a tutti i Lavoratori che tanti sacrifici sono chiamati a sopportare in una situazione emotiva senza precedenti e con preoccupazioni enormi rispetto alle prospettive di ripresa e di risanamento; lo si deve alle centinaia di Lavoratori della DAACA oggi in angoscia aggiuntiva per la stressante attesa di una decisione gravissima che li potrebbe riguardare e che comporterebbe per loro l'espulsione dal perimetro bancario e la certezza di una precarietà inevitabile».
 
Conflittualità da evitare «Perseverare sulla linea intrapresa dall'Azienda sarebbe un accanimento immotivato e gratuito – conclude la Fisac -, ovvero privo di motivazioni economiche, nei confronti di tutti i Lavoratori e non potrebbe che comportare una conflittualità che, nella contingenza che stiamo vivendo, supponiamo sia l'ultima delle cose che “tutti” ci dobbiamo augurare».