La delusione elettorale del centrosinistra si traduce in un disperato appello a Matteo Renzi che, oggi, agli occhi di tutti, rimane il maggior rimpianto per un elettorato e soprattutto per una classe dirigente del Pd che non ha capito la portata del vento di rinnovamento che il sindaco di Firenze avrebbe portato in questa campagna elettorale. In molti adesso, qualcuno anche nelle “alte sfere” piddine, si rammaricano come non mai per quel “Fattore R” (che «è di nuovo qui, e pesa», come scrive Sandro Bertuccelli nell’edizione toscana di Repubblica), battuto dopo due turni di primarie più da logiche burocratiche e di recinto che non dall’effettiva volontà dell’elettorato di centrosinistra che, seguendo proprio l’esempio di Renzi, ha dimostrato fedeltà al progetto di partito: un apporto risultato però insufficiente di fronte all’esplosione del Movimento 5 Stelle e alla rimonta berlusconiana. Renzi, dalle stanze di Palazzo Vecchio nella sua Firenze, non ha commentato l’esito della tornata elettorale, annullando anche una diretta-tv prevista con Enrico Mentana a La7. Silenzio anche sul fronte social dove l’ultimo aggiornamento è quella foto che vede Renzi impegnato a chiamare telefonicamente gli ultimi indecisi lo scorso 22 febbraio. Quella stessa pagina Facebook, a poche ore dal risultato delle elezioni, è stata però presa d'assalto da migliaia di persone, che nei loro post invocano la discesa in campo di Renzi, visto come l'unico in grado di far vincere un centrosinistra che è riuscito a non sfondare anche quando sembrava avere la vittoria in pugno.
 
I post nella bacheca renziana Il profilo pubblico di Matteo Renzi conta oltre 325mila “Mi Piace”. Per ora, però, il sindaco non risponde e non si lascia andare a dichiarazioni pubbliche. Un silenzio che “risuona” come un messaggio di delusione – inevitabile sentimento all’interno del Pd – ma anche come una presa di coscienza e di responsabilità per il compito cui il sindaco di Firenze sembra essere predestinato nei prossimi mesi. «Cercasi rinnovamento nel Pd = Matteo Renzi», «Matteo, ti prego candidati», «Renzi scalda i motori!», «Renzi salvaci», o un meno confidenziale «Signor Renzi, la prego di considerare una candidatura per il bene del nostro Paese». Sono solo alcuni esempi dei migliaia di post che si possono leggere sulla bacheca del sindaco di Firenze.
 
Il silenzio del sindaco Come dicevamo, al momento nessuna risposta è arrivata da parte del Rottamatore. Nessun commento diretto, hanno parlato solo alcuni fedelissimi “renziani” che, con il sindaco di Firenze, hanno seguito da Palazzo Vecchio lo spoglio elettorale. Come riporta oggi Claudio Bozza sul Corriere Fiorentino, a rompere – almeno momentaneamente – il silenzio è stato Tiziano Renzi, padre di Matteo: «Bisogna domandarsi dove abbiamo sbagliato noi – ha scritto su Facebook -. Punto». Dagli errori del Pd a quel futuro che vuole e vede Matteo Renzi alla guida del partito. Un Renzi che intanto, stamani, ha continuato a non rispondere ai cronisti mentre si recava a una riunione sull'aeroporto del capoluogo toscano nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze. L’Italia risulta ingovernabile e la legislatura, a detta di molti addetti ai lavori, sarà breve. Il centrosinistra ha bisogno come non mai del “Fattore R”.