«Predisporre i bilanci consuntivi 2012 e quelli di previsione 2013 è impresa impossibile». Ad annunciarlo è Graziano Delrio, presidente Anci, che precisa: «Costrette ad innalzare nel 2012 tutte le aliquote Imu per cercare di limitare il minore introito (nelle casse comunali) della nuova imposta, le Amministrazioni locali non avranno, nel 2013, altre leve fiscali da utilizzare con lo stesso scopo. Gli ulteriori tagli alla finanza locale derivanti da patto di stabilità e spending review non potranno quindi essere ammortizzati  in alcun modo».
 
Poche certezze e una spada di Democle «Ai Comuni – sottolinea – servono certezze in merito alle entrate da iscrivere a bilancio. Certezze che ancora non ci sono e che auspichiamo arrivino con gli ultimi atti del Governo in carica. Certezze che riguardano temi quali, solo per citare un esempio, proprio le entrate Imu passate e future. Come se non bastasse – aggiunge Delrio – a ciò si è aggiunta anche la spada di Damocle della Tares (leggi), per la quale è stato previsto il posticipo a luglio del pagamento della prima rata. Pur consapevoli che la “ratio” del legislatore era quella di non gravare ulteriormente sui bilanci dei singoli cittadini, da tempo segnaliamo che così sono però state definitivamente messe in ginocchio le finanze dei Comuni che non vedranno entrate per i primi sei mesi dell’anno, dovendo per contro fare fronti agli impegni presi (contratti firmati) con le aziende che erogano i servizi. Quelle certezze che reclamiamo – conclude Delrio – vanno dunque a toccare anche questo tema: o si rianticipa la data di pagamento  della prima rata Tares, oppure i Comuni non saranno in grado di gestire la situazione. E in questo caso, l’unica soluzione possibile resta quella dello slittamento al 2014 della entrata in vigore della Tares».
 

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