Dopo le perquisizioni di ieri nelle abitazione dell’ex presidente Giuseppe Mussari e dell’ex dg Antonio Vigni (leggi) , i Pm di Siena che indagano su Banca Mps studiano le carte e i documenti raccolti per tirare le somme delle ultime settimane di intensa attività. Oggi i Magistrati senesi hanno interrogato per tre ore a Milano Gianluca Baldassarri, l'ex resposabile dell'area finanza detenuto in carcere nel capoluogo lombardo per decisione del Gip Alfonsa Maria Ferraro che ha convalidato il fermo (leggi) . Baldassarri non è mai comparso, fino a questo momento, davanti ad Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso ed è stato sentito solo dal Gip nell'interrogatorio di garanzia.
Pericolo di fuga Nei prossimi giorni l’ex capo dell’area finanza Mps dovrà essere trasferito a Siena. Per il Gip, Baldassarri sarebbe «persona che dispone di ingenti mezzi finanziari, di proprietà all'estero (Londra e Miami) e di interrelazioni personali tali da garantirgli, alla bisogna, una fuga sottraendosi così alla giurisdizione».
Pericolo inquinamento probatorio Oltre al pericolo di fuga, però, il giudice ravvisa anche la possibilità di inquinamento probatorio. Baldassarri, scrive il Gip, «mantiene all'attualità ancora contatti con i suoi ex collaboratori ancora presenti all'interno dell'area finanza di Bmps e che potrebbero essere contattati per emendare i propri contributi istruttori».
Monti Bond, la Corte dei Conti si pronuncia su ricorso Codacons ll Codacons ha contestato intanto a più riprese la regolarità del via libera ai cosiddetti Monti Bond per 3,9 miliardi in favore di Monte dei Paschi di Siena (leggi). L'associazione avrebbe inoltrato alla Corte dei Conti una diffida contenente 142 pagine di motivazioni tecnico-finanziarie che a suo avviso rendono di fatto impossibile la registrazione, e quindi qualsiasi «tipo di provvedimento autorizzatorio e/o visto» del decreto sul via libera ai Monti Bond. La stessa Corte dei Conti domani, in sede di sezione di controllo, deciderà sulla registrazione del decreto contestato. «Con i se e con i ma non si fa la storia». E’ stato il commento lapidario in merito da parte del presidente di Mps, Alessandro Profumo, interpellato da alcuni cronisti al termine del Consiglio dell'Abi
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