cinghialiRischiamo che la nostra non sia solamente una provocazione: di questo passo potremmo chiedere l’intervento dell’Esercito, per evitare che gli animali selvatici, dopo aver flagellato i campi coltivati, facendo milioni di euro di danni- divengano anche un problema per la sicurezza pubblica. Così la Cia Toscana torna a denunciare con forza il problema della fauna selvatica nelle campagne del Paese.

Animali ingovernabili continuano a fare danni in molte regioni. Il bilancio già pesantissimo per l’agricoltura potrebbe aggravarsi anche quest’anno, con il pericolo anche per le persone. Un capitolo, quello di cinghiali e altre specie selvatiche che hanno causato in Italia anche eventi luttuosi, che sarebbe gravissimo qualora si ripetessero. Le normative varate sulla gestione del fenomeno – sottolinea la Cia – non si stanno rivelando risolutive. Occorre un intervento immediato delle Istituzioni commisurato alla pericolosità dell’attuale situazione, che con l’arrivo dell’estate avrà un peggioramento fisiologico.

Da un primo monitoraggio del territorio effettuato dalla Cia giungono segnalazioni di coltivazioni e allevamenti minacciati da cinghiai e lupi. Ma anche roditori come nutrie stanno provocando significativi danni. Non escludiamo – avverte la Confederazione nazionale – così come già avvenuto in Toscana, che potremmo scendere di nuovo in piazza nei prossimi giorni in regioni come l’Emilia, le Marche e l’Umbria (dove la situazione è da bollino “rosso”), qualora i nostri continui appelli rimangano inascoltati. E’ urgente che si attivino, tempestivamente, tavoli di concertazione con il Governo e le Regioni per trovare contromisure a questa piaga che non è risolvibile solo con azioni ordinarie, o peggio con disposizioni che rimangono sulla carta. La fauna selvatica – conclude la Cia – non crea solo perdite materiali agli agricoltori, ma provoca incidenti stradali gravi e minaccia l’incolumità dei cittadini. E’ necessario – sottolinea la Cia Toscana – che venga tempestivamente approvata la legge salva Atc, per assicurare la loro piena attività: l’agricoltura toscana non può permettersi ulteriori ritardi nell’azione di riduzione del carico di ungulati. Occorre garantire la continuità e la piena legittimità dell’azione degli ATC, evitando il rischio che tutto si blocchi in attesa del recepimento degli indirizzi della Corte Costituzionale. Inoltre – aggiunge la Cia regionale – è fondamentale dare piena attuazione alla legge obiettivo e ai programmi di contenimento degli ungulati, che continuano a provocare ingenti danni alle colture.