Le indagini sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps e i filoni collegati saranno di competenza della procura di Siena; quelle sullo Ior, anche per quanto emerso nell'inchiesta su Mps, saranno svolte dalla procura di Roma. E' quanto deciso nella Capitale al termine di una riunione di coordinamento tra magistrati delle due procure. Alla riunione hanno partecipato, per la procura di Roma, il procuratore Giuseppe Pignatone, l'aggiunto Nello Rossi e il sostituto Stefano Pesci; per la procura di Siena, il procuratore Tito Salerno e il sostituto Antonino Nastasi. Alla luce delle decisioni assunte, vi sarà ora uno scambio di documenti tra le due procure.

Procura al lavoro per ricostruire provenienza somme scudate La Procura di Siena, intanto, ha confermato  la sicurezza della «provenienza illecita delle liquidità e dei totali complessivamente amministrati» dalle cinque persone cui sono stati sequestrati circa 40 milioni di euro (leggi). E questo, si legge nei decreti di sequestro, ha «evidente valenza dimostrativa degli ipotizzati reati posti in essere dagli indagati». I beni oggetto di sequestro costituiscono, osservano i pm, «elemento oggettivo di valutazione istruttoria» e dunque ne deve essere «salvaguardata l'integrità materiale e la non dispersione, onde non compromettere la proficuità degli accertamenti». E ciò «stante anche il concreto rischio di dispersione» delle somme in questione, «potendo essere fatte oggetto di ulteriore negoziazione anche in ragione del clamore mediatico della presente indagine». Il sequestro è stato quindi ordinato, si legge nei decreti, considerato «evidente rapporto di immediatezza e di pertinenzialità» dei beni «in relazione all'ipotizzato reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa continuata in danno dell'Istituto bancario Mps di Siena». Ora la Procura di Siena mira a ricostruire i flussi di denaro scudati da un numero imprecisato di indagati nell'inchiesta su Mps. Le indagini, infatti, si legge nel decreto di sequestro dei 40 milioni, puntano ora «a stabilire la provenienza,la destinazione, i relativi flussi di reimpiego e le eventuali retrocessioni delle somme ovvero delle liquidità sequestrande». Si tratta di somme e liquidità, quelle oggetto di sequestro, «fatte oggetto da parte degli indagati (i cui nomi sono coperti da omissis) di operazioni di adesione agli scudi fiscali, previo incarico per il rimpatrio giuridico e/o economico di rilevanti patrimoni (somme ed attività finanziarie)».