«E’ una vicenda gravissima, ma la banca ce la farà». A dirlo è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo nel corso del Consiglio regionale straordinario convocato per affrontare proprio la vicenda che riguarda Rocca Salimbeni. Una seduta richiesta dalle opposizioni dopo aver scoperto che nel bilancio 2006 della Regione era presente un derivato stipulato con Mps da 35 milioni di euro in scadenza nel 2035. «Il sistema bancario italiano – ha detto Rossi – è, rispetto ad altri Paesi, complessivamente sano e bisogna fare attenzione che una vicenda gravissima e delicata non porti un danno complessivo al Paese». La situazione dunque deve essere «chiarita presto e bene» ma si deve calmare il ''cortocircuito'' per «rispetto del più grande istituto bancario che abbiamo in questa regione, con migliaia di dipendenti, milioni di conti. Guai a noi se ci lasciassimo prendere da ogni forma di strumentalizzazione». Da l'appello del governatore al «senso di responsabilità» perché c'è bisogno che intorno all'istituto senese si crei «un clima positivo di fiducia». Questo, naturalmente, accanto alla necessità di «perseguire fino in fondo chi ha commesso errori».

Fiducia nel nuovo corso «Diamo piena fiducia al nuovo corso del Monte dei Paschi – ha aggiunto Rossi – , siamo convinti che l'azienda possa ripartire, assolvere pienamente la sua funzione per il territorio e stigmatizziamo ogni strumentalizzazione che la danneggi. La banca – ha aggiunto Rossi – sta pagando un prezzo per un'inchiesta sicuramente grave, e rischia di perdere in reputazione. Crediamo che Mps sia un'azienda sana, molto patrimonializzata, anche grazie all'intervento dello Stato, e che ha fatto molto credito. Un'azienda che stava vedendo risalire il proprio titolo prima che scoppiasse questa vicenda, proprio nel mezzo della campagna elettorale».

Un derivato con Mps «In Toscana abbiamo stipulato 22 contratti derivati e li abbiamo fatti verificare. Di questi uno solo lo abbiamo stretto con Mps, ed è emerso che non è un derivato pericoloso ma anzi ci ha aiutato a trasformare un mutuo da tasso variabile a un fisso vantaggioso. E' un'operazione che non danneggia il bilancio della Regione ma che lo rende più solido. Nel 2006-07 – ha aggiunto Rossi – il mondo era diverso. Nel 2006 non era nemmeno avvertita sulla rischiosità dei derivati e abbiamo fatto analizzare all'istituto Martingale Risk il contenuto di questi 22 contratti. Per quello su Mps è stato individuato un livello di rischiosità accettabile rispetto al quale non e' stata avviata contrattazione come fatto in altri casi perché non c'era motivo di preoccupazione».