«L'esperienza che si sta facendo in queste ore con il terremoto in Garfagnana, al di là delle polemiche e delle valutazioni divergenti sull'opportunità di certi allarmi, conferma che c'è qualcosa da rivedere nell'attuale organizzazione del sistema di protezione civile il cui peso, soprattutto a livello decisionale, ricade esclusivamente sui sindaci, molte volte lasciati soli». Lo sottolinea la consulta regionale dei piccoli comuni dell'Anci Toscana, riunita oggi a Firenze.

I sindaci chiedono strumenti più adeguati «I sindaci sono abituati a prendersi le loro responsabilità e, a volte, anche quelle che non sarebbero di loro competenza, ma chiedono maggiori informazioni e certezze a livello tecnico, che non possono limitarsi a generiche segnalazioni di rischio, e chiedono strumenti più adeguati ed efficaci per informare i cittadini. È un problema, quest'ultimo, particolarmente sentito soprattutto nelle zone poco popolate e disagiate».

Il peso del patto di stabilità In particolare i sindaci sottolineano «il disagio dei piccoli comuni a fronte dell'introduzione, da quest'anno, del patto di stabilità:  un ulteriore vincolo assurdo e sbagliato che impedirà di dare seguito a decisioni rapide ed operative come richiede la protezione civile. Da un lato si caricano i sindaci di responsabilità, dall'altro non si danno loro gli strumenti necessari e con il patto di stabilità si blocca la spesa, anche quella urgente e indispensabile».

Rinvio della Tares Dai piccoli comuni toscani è poi venuta la richiesta di «rinviare al 2014 l'introduzione della Tares per evitare non solo un forte aggravio per i cittadini ma anche l'ennesimo caos burocratico e organizzativo».
 

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