Via la scritta Mps dalle maglie ma il futuro dell’Ac Siena passerà ancora da Rocca Salimbeni, sebbene con condizioni decisamente diverse rispetto al passato. Si è svolto ieri l’incontro, annunciato (leggi), tra i rappresentanti del tifo bianconero e l’amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi Fabrizio Viola: «L’Ac Siena Spa verrà considerata come una delle tante aziende che, purtroppo, in questo momento sono in difficoltà e a cui verrà concessa quell’ assistenza finanziaria che la metta nelle condizioni di gestire al meglio le proprie risorse nell’ottica di un futuro più stabile e meno precario – è quanto si legge in un comunicato del Siena Club Fedelissimi -. Il tutto davanti a un piano industriale credibile e realizzabile, che abbia come obiettivo primario la messa in ordine dei conti della società. Non più gestioni al di sopra delle reali possibilità, che portano inevitabilmente a perdite come è successo in passato».
Fine di un’epoca Le vacche grasse quindi sono veramente terminate in casa Robur. Confermato l’abbandono da parte dello sponsor (leggi), con le parole di Viola si può dire che si chiude un’epoca per la Siena calcistica. Quello che si può evincere è che sarà veramente dura confermarsi in Serie A, con tutti i costi e le spese che ne conseguono, specie per la squadra di riferimento di una città di circa 60mila abitanti e che quindi non può contare su un bacino d’utenza di prima fascia. Quello che c’è di positivo è lo spiraglio che Rocca Salimbeni lascia aperto “all’azienda-Siena” («una delle tante aziende del territorio in difficoltà») che comunque «dovrà presentare un piano industriale che tenda al bilancio – specifica ad agenziaimpress il presidente del Siena Club Fedelissimi Lorenzo Mulinacci -. Credo una banca che riceve gli aiuti di stato, allo stato attuale delle cose non possa fare altrimenti». Qualcosa comunque è cambiato, al di là della sponsorizzazione. «La Banca deve fare la banca», aggiunge Mulinacci parafrasando le frasi del presidenteProfumo e «se mai si presentasse l’opportunità di cedere la società, riguarderà solo ed esclusivamente l’attuale proprietà e che la Banca non svolgerà il ruolo di advisor come nel recente passato», come riporta il comunicato del Siena Club Fedelissimi, in riferimento a quello che è successo nei passaggi al vertice della Robur da De Luca a Fabrizi, da Lombardi Stronati ai Mezzaroma.
La chiusura del mercato In questo contesto si è collocata anche la chiusura del calciomercato invernale con al Robur che ha ceduto molti giocatori con ingaggi onerosi (D’Agostino, Calaiò, Contini per esempio), acquistando altri effettivi, pressoché sconosciuti ai più. Anche il lavoro del direttore sportivo bianconero Stefano Antonelli si è mosso in questa direzione, quindi, di drastica riduzione delle spese. Sebbene qualche dubbio permanga dal fatto che, tra arrivi e partenze, il Siena può disporre oggi di una rosa di 32 giocatori. Proprio come prima l’apertura della sessione invernale di mercato. Forse un po’ troppi per l’ultima della classe della Serie A alle prese con le difficoltà finanziarie ormai note.