«Non ci sono altre Santorini. Ora l'attenzione si riduca a zero». E’ quanto auspica per banca Mps, l’ad Fabrizio Viola intervenuto questa mattina in conference call e riferendosi allo scandalo derivati, analizzato ieri in una lunga seduta del cda (scarica). In particolare, gli strumenti strutturati sono stati corretti dal Montepaschi e «trasformati in semplici finanziamenti», ha spiegato Viola. Alexandria e Santorini «sono state trasformate in asset swap con oggetto titoli di Stato. Mentre Nota Italia e' un'operazione del 2006 che incorporava un derivato con oggetto la protezione sul rischio Italia, assimilabile soprattutto ai Btp, che non era stato correttamente contabilizzato sin dall'inizio dell'operazione. Nel mese di gennaio – aggiunge – avevamo già chiuso il derivato sul rischio Italia, riducendo il rischio complessivo della banca. Questa chiusura ci consente, a fronte dell'impatto negativo, di avere un effetto positivo grazie alla plusvalenza tra la chiusura del derivato e il valore che avevamo attribuito al 31 dicembre. Una plusvalenza riconducibile al calo dello spread»

No fuga di depositi e no matrimoni Viola ha poi rassicurato la comunità finanziaria precisando che «nonc'è fuga di depositi da Mps. Nei primi giorni in cui è emerso lo scandalo come è logico, soprattutto nella componente più volatile della raccolta, come fondi e istituzionali, ci sono stati dei movimenti in uscita. Francamente – ha ribadito – ritengo che la banca tornerà a breve a quel virtuoso sviluppo dei volumi commerciali che ha caratterizzato i primi venti giorni dell'anno che, in linea con il trend iniziato a fine anno, sono stati molto positivi sotto il profilo della raccolta complessiva. Non c'è una fuga di depositi».Interpellato sugli scenari di aggregazione per la banca senese indicati da alcuni organi di stampa che vedrebbero il Monte insieme a Bnl e il gruppo Bnp Paribas Viola ha dichiarato: «Non mi distraggo con possibili matrimoni, perché sarebbe negativo distrarsi in questo momento. Vedremo cosa succederà – ha aggiunto – Ad oggi non c'è niente di niente. Sono state scritte più idee che progetti. Mps è la terza banca del Paese e vuole rafforzare nel tempo la sua missione commerciale. Siamo fortemente impegnati a realizzare un piano industriale impegnativo e che le ultime vicende lo hanno reso sempre più impegnativo. Pertanto, sotto questo profilo, siamo sempre più motivati a portare avanti il nostro lavoro».

Il Cda non ha valutato azioni di responsabilità Il Cda di Mps non ha valutato ieri l'eventuale avvio di una azione di responsabilità nei confronti del top management della precedente gestione. «Non sarebbe stato possibile parlarne – ha detto Viola – . Prima il Cda accerta gli errori, poi le strutture della banca ne valutano le conseguenze e riportano la materia in Cda che poi valuta le eventuali azioni di responsabilità».

Rimborso Monti Bond al 2016 Sempre in conference call, il Cfo di Mps, Bernardo Mingrone ha spiegato che per effetto della richiesta di 500 milioni in più di Monti Bond è prudente «traslare di un anno il termine ultimo per il rimborso degli stessi» quindi, al 2016.

Sabato nuovo interrogatorio per Vigni E’ prevista per sabato mattina, negli uffici della procura di Siena, la seconda parte dell'interrogatorio dell'ex direttore generale del Monte dei Paschi, Antonio Vigni, ascoltato ieri per otto ore dai pubblici ministeri, Nastasi, Natalini e Grosso (leggi). La nuova convocazione si rende necessaria perché nella giornata di ieri non sono stati trattati tutti gli argomenti che vengono contestati dall'accusa.