«In un’area critica come quella della Piana che si estende da Firenze a Prato è necessario un monitoraggio reale e puntuale della qualità dell’aria e con uno spettro ampio di inquinanti». E’ quanto chiedono le “Mamme no inceneritore” dopo la dismissione, nel 2010, delle due stazioni di rilevamento attive in quell’area visto che lo studio di Arpat e Lamma del marzo 2015 conferisce alle stazioni di Firenze Bassi, Scandicci e Signa i punti per il rilevamento anche a Calenzano, Sesto Fiorentino e Campi. Per il comitato tuttavia «solo investendo in un serio programma di monitoraggio si potranno conoscere le reali condizioni di Firenze e della piana fiorentina».
Necessario un serio progetto di monitoraggio E questo i Comuni di Campi Bisenzio e Calenzano «lo hanno già chiesto votando ben due mozioni favorevoli alla attivazione di centraline di rilevamento e analisi della qualità dell’aria nei propri territori comunali». Inoltre, spiegano, «è necessario un serio progetto di monitoraggio epidemiologico su tutte le patologie correlate all’inquinamento. Solo così si potranno evidenziare le eventuali conseguenze che questo comporta sulla salute dei suoi abitanti». Anche perché confrontando i dati contenuti nell’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto di incenerimento di Firenze-Sesto Fiorentino con lo studio sugli inquinanti per traffico veicolare di Firenze effettuato dal Centro studi sistemi complessi dell’Università di Siena, «si trova che l’inceneritore e’ autorizzato ad emettere NOx (ossidi di azoto) fino al 57% di quelli emessi da tutto il traffico veicolare del tratto A11 Peretola-Firenze Nord».
Centraline fatte in casa Una situazione secondo le mamme del territorio di Sesto Fiorentino «intollerabile. Per questoabbiamo deciso di autocostruirci delle centraline di misurazione della qualità dell’aria e di disporle su tutto il territorio della Piana fiorentina così da dare vita a un progetto, come già successo in molte città europee, di automonitoraggio. Per questo da circa un mese abbiamo lanciato un progetto di crowdfunding (raccolta fondi) su internet che in pochissimo tempo ha già riscosso un incredibile successo».
S’infiamma anche la campagna elettorale «Gaetana Sterrantino sarà l’assessore alla salute pubblica della mia Giunta». A dare l’annuncio, oggi, Lorenzo Zambini candidato del centrosinista a sindaco di Sesto Fiorentino. Sterrantino, 59 anni, residente a Sesto Fiorentino, è dirigente medico di primo livello nel reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera di Careggi, a Firenze, dove dal 1997 è anche responsabile della sperimentazione dei farmaci contro l’HIV; in precedenza ha lavorato in qualità di “research associate” presso il Dipartimento di Immunologia della Università del Manitoba a Winnipeg, Canada. «Ho accettato con entusiasmo l’invito di Lorenzo a impegnarmi per la mia città – ha sottolineato Sterrantino -. Sono una donna di scienza e spero con questo mio approccio, una volta assessore, di migliorare la qualità della vita dei miei concittadini. Questa campagna elettorale ha visto troppe persone alimentare paure ingiustificate, anche da parte di alcuni miei colleghi. Si è parlato moltissimo, spesso a sproposito, di termovalorizzatore e pochissimo ad esempio di politiche di mobilità alternativa e non inquinante o di buone pratiche per la salute dei sestesi. La prima cosa che farò da assessore sarà attivare una rete che veda in prima linea le eccellenze scientifiche del nostro territorio, a partire dal Polo Scientifico». «Gaetana in Giunta vale più di mille discorsi – ha spiegato Zambini –, è la dimostrazione di quello che sto dicendo dall’inizio della campagna elettorale: pensiamo al futuro governando i processi e non arrendendoci ad allarmismi e campagne di terrore. Sterrantino è professionista seria e rigorosa che non ha fatto e non farà sconti a nessuno. Sarà uno stimolo ulteriore a operare costantemente con attenzione alla salute dei sestesi».