Toscana prima in Italia a dotarsi di un nuovo protocollo di screening del papilloma virus che prevede come primario l'Hpv test rispetto al Pap test. Un’avanguardia che permetterà alla Regione un risparmio di almeno un milione di euro l'anno sui costi di screening.
Vantaggi economici e per la salute «Il test Hpv – spiega Gianni Amunni, direttore generale dell'Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologia di Firenze (Ispo) – risponde a una diagnostica più specifica ed è possibile effettuarlo ogni cinque anni anziché ogni tre, permettendo una diminuzione di eventuali esami di approfondimento correlati. Ecco perché – aggiunge – la Regione Toscana ha scelto, per prima, di adottare a partire dal 2012, il test Hpv come primario al posto del Pap Test, utilizzato come triage nei casi invece positivi». Partito a dicembre 2012, il progetto coinvolge al momento la popolazione femminile di Firenze. «Nel 2013 – prosegue Amunni – il protocollo sarà esteso ai territori di altre Aree Vaste ed entro fino anno contiamo di coprire tutto il target di donne fra i 35 e i 64 anni».. Il risparmio, quantificato in almeno un milione di euro, si avrà già a partire dal 2016-2017, assicura.