Treni che con gelo e neve perdono i pezzi e riportano danni consistenti. Malfunzionamenti che hanno indotto l'autorità belga incaricata del controllo della sicurezza ferroviaria (Sscif) a sospendere il servizio operato dai Fyra V250, prodotto di punta dell'AnsaldoBreda, avviato dal 19 dicembre tra Amsterdam e Bruxelles. Una brutta figura quella dell'azienda di Pistoia, che rischia ora di trasformarsi in una debacle economica. L'amministratore delegato della compagnia belga Nmbs Marc Descheemaecker, in una trasmissione della tv pubblica di lingua fiamminga Vrt, ha definito i problemi dei Fyra «allucinanti», con il lancio dell’ultimatum di tre mesi all'AnsaldoBreda per risolvere completamente il problema, pena la rottura del contratto, che prevede l'acquisto di tre treni, da 21 milioni di euro ciascuno, per un totale di 63 milioni di euro.
Guasti ai treni, corsa contro il tempo per AnsaldoBreda Sul versante olandese la situazione non va certo meglio. Il responsabile stampa di Ns Hispeed Erik Trinthener, spiega che entro giovedì prossimo l'azienda spera di poter dire se e quando il Fyra tornerà in servizio. La compagnia olandese, che ha già comprato nove treni, su una commessa di 16, ha fatto sapere che «non acquisterà più alcun treno fino a quando non sarà dimostrato che il problema è stato risolto». Inoltre non è escluso che Nmbs e Ns Hispeed possano chiedere all'azienda italiana risarcimenti per il mancato servizio di questi giorni. E in questo scenario, una trentina tra tecnici e ingegneri nel fine settimana sono arrivati ad Amsterdam, in una corsa contro il tempo, per mettere a fuoco e risolvere i problemi dei V250. Sabato scorso AnsaldoBreda aveva presentato le proprie scuse a Paesi Bassi e al Belgio per gli «improvvisi» problemi, spiegando che i Fyra-V250 hanno passato tutti i test previsti alla loro messa in circolazione. Tra queste, le prove in camera climatica presso l'Arsenal Institute di Vienna, oltre alle corse di messa a punto e di verifica effettuate anche sul circuito di test di Velim, in Repubblica Ceca. Secondo l'azienda costruttrice «dopo le prime verifiche tecniche i problemi appaiono collegati ad un indebito accumulo, sotto i veicoli, di ingenti quantità di neve, poi trasformatasi in ghiaccio che, distaccandosi durante la marcia del treno, ha provocato il danneggiamento di alcune parti del sottocassa. Inconvenienti – scrive AnsaldoBreda – che tuttavia non hanno mai inficiato la sicurezza del treno e dei suoi passeggeri».
Intervenga la politica «Si prova un po' di amarezza a trovarsi a Bruxelles messi all'indice da tg e radiogiornali come Paese Italia per il malfunzionamento di questi treni». Con queste parole il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato la vicenda. «Mi pare che Breda abbia risposto in modo puntuale e sufficientemente attento, mandando una squadra di 40 tecnici per risolvere la questione – ha proseguito Rossi -. Ma il problema è tale che forse, trattandosi di un'azienda di cui lo Stato detiene la Golden share, un interessamento anche dei livelli politici non sarebbe sbagliato. Più che sollecitarlo, lo suggerisco».