Ultima in classifica e con problemi economici e finanziari di varia natura. Per il Siena questa stagione 2012-’13 si sta trasformando letteralemtne in un annus horribilis, tra una salvezza che sembra ormai una pura chimera e un calciomercato in cui pressoché tutti scappano da una Robur che, a livello societario, ha soprattutto bisogno di fare cassa e ripianare i debiti. Un passivo la cui effettiva entità non è nota ai più ma la linea di pensiero generale ci dice che sia comunque una cifra molto consistente. La società, a tal proposito, si è chiusa in un silenzio di tomba e le presenze allo stadio dei Mezzaroma, specie in casa, sono rare e con agevolazioni per rapide vie di fuga dalla struttura sportiva. I tifosi bianconeri appaiono stanchi e spossati da questa situazione ma soprattutto molto preoccupati per il futuro del Siena (leggi) che, al momento, sembra lontano dalla Serie A ma, speranza condivisa, è che almeno possa trovare un po’ di fortuna e gloria in Serie B. Quanto basta per sopravvivere, aggiungiamo.
 
L’incontro con il Monte Supporter bianconeri delusi, indubbiamente, ma assolutamente non arrendevoli né remissivi. E forse proprio loro sono gli autori di una primo passo importante per il futuro della società bianconera. Un domani che si presenta con tanti nodi da sciogliere, tanti quanti i punti all’ordine del giorno dell’assemblea aperta tra i gruppi organizzati e i tifosi del Siena che si sono ritrovati nella sede dei Fedelissimi. «È stata una riunione di grande significato, con la condivisione delle preoccupazioni da parte di tutti i gruppi, club e semplici tifosi per le sorti della Robur»., ci ha spiegato Tommaso Salomoni, caposervizio a Radio Siena e Siena Tv per il calcio che ha moderato il summit della tifoseria senese. Un vertice che ha dato un primo costruttivo risultato: l’incontro chiesto e ottenuto con i vertici del Monte dei Paschi di Siena – main sponsor del Siena il cui contratto scade al termine di questa stagione – e con l’amministratore delegato Fabrizio Viola che si terrà il prossimo 31 gennaio. Lì tutti i tifosi si presenteranno con un documento firmato per presentare a Rocca Salimbeni, nero su bianco, le loro preoccupazioni. «Al tempo stesso saranno intraprese alcune iniziative per dare un segnale forte alla società – aggiunge Tommaso Salomoni -, ovvero che i tifosi non accettano una retrocessione in questi termini con un calciomercato improntato ad indebolire la squadra nonostante le dichiarazioni dei dirigenti stessi».
 
Il tifo bianconero fa il primo passo Siena riparte quindi dalla propria tifoseria. Il fatto che l’ultima ciambella di salvataggio alla società venga lanciata dai propri supporter è emblematico per descrivere di quanto effettivamente grave sia la situazione della Robur. L’altra faccia della medaglia ci fa vedere però gente, tifosi, appassionati assolutamente indomiti che si rimboccano le maniche e iniziano una battaglia per qualcosa cui tengono in maniera particolare. E in un periodo in cui Siena è attraversata da crisi di varie tipologie, sia livello sia politico che economico, questo è un bel segnale di ripartenza. Sarebbe auspicabile che la città lo potesse declinare anche ad altri lati della sua difficile attualità e quotidianità. È una prima ripartenza. «Personalmente credo che questa assemblea possa essere un nuovo trade union per la tifoseria – ci dice ancora Salomoni -: in fondo si dice che nel momento del bisogno si riconoscono gli amici veri. All'assemblea, ho visto persone che si sono guardate negli occhi e hanno capito che adesso più che mai c'è la necessità di stingersi insieme e di lasciare da parte alcune incomprensioni o visioni differenti della realtà del passato».