Prorogare la normativa per l'iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori delle piccole aziende (sotto i 15 dipendenti) che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento individuale per giustificato motivo. La richiesta a nome delle Regioni parte dalla Toscana, dal coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, e assessore regionale alle Attività produttive, formazione e lavoro, Gianfranco Simoncini, con una lettera inviata oggi al ministro Elsa Fornero.
Le lacune della legge di stabilità La richiesta è motivata dal fatto che la legge di stabilità, approvata a fine dicembre, ha cancellato due norme: la prima riguarda la possibilità, per il lavoratore singolo, di iscriversi alle liste di mobilità; la seconda è quella che consentiva alle aziende che eventualmente lo riassumevano, di usufruire di una riduzione degli oneri previdenziali (nella stessa misura prevista per gli apprendisti). La mancanza di una proroga, dunque, rischia di ridurre le possibilità di nuove assunzioni o di stabilizzazioni di contratti a termine per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti licenziati per giustificato motivo. E ad essere colpiti, dice Simoncini, sarebbero «proprio i lavoratori più deboli, ovvero quelli delle piccole e piccolissime aziende più esposte alla crisi, lavoratori che, in maniera individuale, avranno maggiori difficoltà nel trovare una nuova occupazione. Mi auguro – precisa l'assessore- che si tratti di un mero errore materiale che, come già accaduto in passato, sia possibile sanare».
Le difficoltà del mercato del lavoro Data l'incertezza normativa, si legge nella lettera al ministro, «molte delle aziende che hanno in forza lavoratori assunti dalle liste della legge 236/93 non stanno rinnovando ne' trasformando i rapporti di lavoro in scadenza, temendo di non poter più avere diritto agli sgravi contributivi». Tutto questo si traduce in un altro colpo al mercato del lavoro, creando ulteriori problemi ai disoccupati che non percepiscono alcun sostegno al reddito e penalizzando le imprese disponibili ad assumere in un momento così difficile. Anche a nome delle Regioni e delle Province autonome, l'assessore chiede al governo «un atto interpretativo che, anche per il 2013, preveda la proroga sia della iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati da aziende con un organico inferiore alle 15 unità, che la concessione di sgravi contributivi per le aziende che assumono.
Le richieste Se l'interpretazione non dovesse essere quella auspicata dalle Regioni e Province autonome, si chiede al governo l'emanazione di un provvedimento che ripristini la proroga del suddetto strumento legislativo, ovvero in subordine un provvedimento che consenta l'erogazione degli sgravi contributivi almeno nel caso di proroga o trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine». In attesa di chiarimenti in merito, le Regioni e le Province autonome hanno concordato di dare indicazioni ai centri per l'impiego di ricevere a titolo cautelativo le istanze d'iscrizione alla lista dei lavoratori licenziati a partire dal 31 dicembre 2012, senza procedere alla effettiva iscrizione nelle liste.