La memoria della deportazione degli ebrei di Livorno diventa “pietra d'inciampo”. Giovedì 17 gennaio lo scultore Gunter Demnig impianterà a Livorno le “stolpersteine”, le cosiddette pietre o memorie d'inciampo, ovvero sanpietrini rivestiti di ottone con il nome e i dati dei deportati ebrei livornesi nei campi di concentramento nazisti.

Il Giorno della Memoria Saranno impiantate quattro “pietre d'inciampo” dedicate a due bambine ebree (Franca Baruch e Perla Beniacar), un ragazzo, Enrico Menasci e suo padre Raffaello. Le pietre saranno poste davanti alle loro abitazioni nel centro di Livorno. In via Fiume (dove abitava Franca Baruch, nata nel '43 deportata a Auschwitz e assassinata nel '44); in via Verdi (dove vivevano Raffaello Menasci, nato nel 1896, arrestato nel '43, deportato a Auschwitz nello stesso anno e morto a Varsavia nel '44 e il figlio Enrico, nato nel 1931, arrestato nel'43, deportato ad Auschwitz e assassinato nel '44). L'ultima pietra verrà posizionata infine in via Cassuto (abitazione di Perla Beniacar, nata nel '35, arrestata nel '44, deportata ad Auschwitz e assassinata nel '44). Le pietre, come hanno spiegato gli organizzatori, rappresentano«'uno spazio condiviso di ricordo, punto di sosta per riacquisire un respiro umano e per ritrovare un impegno, personale e comune, per il futuro di tutti e della città. Con uno sguardo attento al presente, perché chi dimentica il proprio passato è condannato a ripeterlo». L'iniziativa, che rientra fra quelle previste per il ''Giorno della Memoria'', è promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Comunità Ebraica in collaborazione con Diocesi, Comune, Provincia di Livorno, Cedomei e Istoreco.