Cosa fa il centrodestra a Siena? Dopo essere stato tacciato di immobilismo nelle precedenti amministrazioni e di essere sceso a patti con la sinistra che governava la Città del Palio, qualche scossone arriva anche dall’ala della politica senese che, storicamente, ha pressoché sempre rappresentato l’opposizione. Nuove spinte alla lotta politica che però, va detto, arrivano da chi ha abbandonato il partito di riferimento, il PdL. In alcuni casi, sbattendo anche la porta in maniera più o meno decisa. Input al rinnovamento di questa branca della politica senese che hanno un unico denominatore comune: la critica contro il Pd locale e contro il duo Ceccuzzi-Carli. Insomma, a questo giro, sembra sotto la cenere la brace arda ancora.

Tucci su Facebook È il caso di Enrico Tucci, ex consigliere comunale del PdL e oggi candidato a sindaco per la lista civica Siena C'è. Uscito dal partito quasi in sordina per cercare con il movimento civico di arrivare a Palazzo Pubblico, è di oggi il suo post su Facebook dove tuona contro il Pd locale e Giulio Carli (segretario comunale a Siena): «Smettiamola una volta per tutte di piangere ipocritamente per il commissariamento – ha postato Tucci -. Il gruppo dirigente che fa capo a Ceccuzzi ha scelto consapevolmente di mettere in ginocchio la Città pur di affermare la sua egemonia nel Pd. Come sempre ha fatto male i suoi conti perché vista l'aria che tira mi sembra molto probabile che perderà tutto, Comune ed egemonia». Il riferimento era ad un’intervista dello stesso Carli rilasciata all’edizione locale della Nazione, dove il segretario comunale del Pd asseriva che la crisi del Comune di Siena e il successivo commissariamento erano l’unica strada percorribile per «rompere» con il sistema del centrosinistra senese.

Neri a carte coperte Dichiarazioni forti che Siena non ha ancora sentito da parte del candidato a sindaco Eugenio Neri, sostenuto tra gli altri anche dal Popolo della Libertà senese, o meglio, da Sena Civitas–Moderati di Centrodestra per Siena. Oltre a questi, a sostenere il dottor Neri ci sono anche Impegno per Siena, Movimento Civico Senese, Nero su Bianco, Ora Siena, # Siena 2030. Pietro Staderini, coordinatore comunale del PdL, ha asserito nei giorni scorsi che l’impegno adesso è focalizzato sulla campagna sul programma elettorale. Poche le dichiarazioni alla stampa, poche le uscite a livello pubblico. Insomma, Neri e la parte del PdL che lo sostiene rimangono per ora alla finestra a guardare quello che succede un po’ più a sinistra. In attesa di buttare giù – è proprio il caso di dirlo – “nero su bianco” la strategia per cercare l’assalto a Palazzo Pubblico, attraverso necessariamente non pochi passaggi preventivi per riunire in una voce sola tutte le diverse anime di questo schieramento.

Si destano i Fratelli d’Italia Nuovi modi di stare nel centrodestra, intanto, si insinuano nella politica locale. Anche Fratelli d’Italia, il soggetto politico guidato da Giorgia Meloni,Guido Crosetto e Ignazio La Russa, mette le sue radici nella Città del Palio. Ad aderire, Francesco Michelotti e Massimo Mori, consigliere e capogruppo PdL nel Consiglio provinciale. La volontà è quella di rompere con il sistema-Siena  e «e contro le logiche spartitorie e clientelari a cui noi non abbiamo mai preso parte», ha detto Mori. «Giudichiamo vergognoso che oggi Ceccuzzi e il suo apparato si ripropongano al governo della città invocando la discontinuità – non ha usato mezzi termini Michelotti -. Ormai il Pd è imploso, la città ha bisogno di volti e idee nuove per un reale cambiamento». Tornando però al Comune di Siena, ha fatto sicuramente specie che i due “Fratelli” abbiano dichiarato di sostenere uno Tucci, l’altro Neri in vista delle elezioni amministrative senesi. Michelotti e Mori però non si sono risparmiati ed hanno anche criticato l’operato del gruppo dirigente del PdL, facendo riemergere la polemica interna che aveva accompagnato il congresso provinciale senese (leggi).
 
Staderini e Marignani rispondono ai Fratelli Evidentemente però, Michelotti e Mori devono avere All’indomani della loro presentazione come aderenti a Fratelli d’Italia, sono arrivate “ardenti” reazioni da parte dei pidiellini. «Fratelli d'Italia a Siena, è un partito che neppure costituito alza il livello della polemica fratricida all'interno del centrodestra e questo denota quanto alcuni dei suoi dirigenti non abbiano consapevolezza del delicato contesto politiconel quale si stanno muovendo». Ha tuonato in una nota Pietro Staderini, coordinatore comunale del PdL, che ha aggiunto: «In provincia di Siena la compagine che sta formando Fratelli d'Italia – al contrario di quello che stanno facendo Meloni, Crosetto e La Russa, ha precisato Staderini – è tutta quella che è uscita sconfitta dal congresso provinciale (leggi) e fintanto che è rimasta dentro quel partito non ha mai costruito niente di positivo ma ha disfatto molto arrecando solo odio tra i dirigenti e militanti». Basta strumentalizzazioni è stata anche la risposta del coordinatore provinciale Claudio Marignani: «Quando parlo di fatti mi riferisco all’evidenza delle posizioni assunte dal PdL in comune, alla fermezza dimostrata contro le elezioni comunali anticipate – ha detto – , al fatto che siano stati rifiutati negli ultimi anni tutti i possibili ruoli che, anche solo per correttezza istituzionale, il primo partito di opposizione avrebbe potuto legittimamente rivendicare con forza Vista la situazione drammatica, Siena ha bisogno di tutto fuorché di ulteriori contrapposizioni».

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