Diagnosi prenatale, chirurgia pediatrica e assistenza neonatale. Così si è salvato un bambino nato con una grave malformazione al polmone, salvato con un intervento molto complesso nel Dipartimento Materno-Infantile del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.
La malformazione Il 27 dicembre il bambino, figlio di una coppia senese, è venuto alla luce con parto programmato a cui è immediatamente seguito un delicato intervento sul piccolo paziente, operato al torace ventiquattrore dopo la nascita. Tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gestazione al piccolo è stata diagnosticata dal Centro di Medicina Materno-fetale delle Scotte, diretto dal professor Filiberto Maria Severi, una grave malformazione al polmone destro chiamata CCAM, confermata da una risonanza magnetica fetale, la prima del genere effettuata a Siena, eseguita dal dottor Francesco Carbone. «Si tratta di una malformazione adenomatoide cistica polmonare – spiega Severi – estremamente rara che, come in questo caso, può essere incompatibile con la vita poiché durante lo sviluppo polmonare si formano cisti che, alla nascita, provocano un distress che non consente al bambino di respirare. Con la dottoressa Caterina Bocchi, abbiamo seguito la gravidanza passo dopo passo, accompagnando i genitori in un percorso lungo e complesso».
Strategia terapeutica La corretta diagnosi prenatale, in un centro di terzo livello come quello senese, ha consentito di poter individuare la giusta strategia terapeutica. «Abbiamo programmato il parto alla 37esima settimana – aggiunge Mario Messina, direttore della Chirurgia Pediatrica – Il bimbo appena nato è stato immediatamente intubato e affidato alle cure della Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Barbara Tomasini, che lo ha stabilizzato, e lo abbiamo operato dopo ventiquattrore. Insieme ai colleghi chirurghi neonatali Giovanni Di Maggio e Francesco Molinaro, e al chirurgo toracico Luca Luzzi, è stata asportata la porzione del lobo polmonare inferiore destro, compromesso dalle cisti, preservando i ¾ dell’organo». L’intervento è stato il risultato di un grande lavoro di squadra a cui hanno partecipato l’Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor Felice Petraglia, l’anestesista Laura Giuntini, lo staff della Terapia Intensiva Neonatale ed il personale sanitario e infermieristico relativo alle sale operatorie ed ai reparti di neonatologia.
A breve le dimissioni «Al momento il piccolo – conclude Messina – è affidato alle cure della Pediatria Neonatale, diretta dal professor Giuseppe Buonocore. Respira autonomamente, mangia ed a breve potrà tornare a casa. Interventi del genere sono possibili solo se ci sono tante eccellenze nella stessa struttura ed un’ottima sinergia tra tutte le figure professionali coinvolte, ad ogni livello».