Dagli abissi fino in superficie per finire sul mercato nero. Doveva essere questa la sorte di un’antica ancora risalente all’epoca della Roma Imperiale rinvenuta nel livornese, per la precisione a Vada. L’ancora è stata però recuperata dalla Guardia di Finanza di Cecina che ha trovato il reperto nascosto in mezzo ai rovi, sull'arenile nelle adiacenze del porticciolo turistico di Vada, nel comune di Rosignano Marittimo. Secondo i primi accertamenti delle Fiamme Gialle il reperto archeologico proviene dai fondali di un tratto di mare, conosciuto come “Secche di Vada”, ricco di relitti di imbarcazioni antiche, ed è «stato portato in superficie verosimilmente da subacquei con l'intento di cederlo abusivamente», spiega una nota delle Fiamme Gialle. L'ancora, in base alla perizia svolta dalla Soprintendenza dei beni archeologici della Toscana, «è stata valutata di rilevante interesse storico-artistico e risalente all'epoca Romana imperiale, con una datazione del III-IV secolo Ac».

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