La maglia bianca sfoggiata al Meazza in quella che è stata l’ultima apparizione stagionale a San Siro. E forse, passerà ancora un po’ di tempo per vedere nuovamente il Siena calcare le zolle, gialle e malconce, della Scala del Calcio. Si perché la squadra bianconera continua ad essere ultima in classifica, reduce da 5 sconfitte consecutive, e alle prese con un calciomercato in cui le voci in uscita si moltiplicano mentre quelle in entrata rappresentano poco più che rumors. Come se il segnale di “abbandonare la nave” fosse già stato lanciato. E su quelle maglie bianche c’era già chi ironizzava sui social network, pensando che il loro significato implicito fosse quello di una bandiera, dello stesso colore, già alzata in casa Robur. Siena sembra rassegnarsi ad una retrocessione che, visto che siamo appena a metà campionato, sta assumendo i connotati di una lunga e lenta agonia. E i supporter della Robur escono allo scoperto su Facebook dove rimbalzano le accuse nei confronti della società, della proprietà Mezzaroma, sebbene non manchino invettive anche nei confronti Monte dei Paschi, importante sponsor sulle maglie bianconere.
I post su Facebook Hanno aperto le danze i Vecchi Ultras: «Massimo Mezzaroma è il maggiore responsabile della situazione in cui versa il Siena», sintetizziamo così un accalorato post su Facebook. «Nessuno sconto alla Banca, ma nemmeno al presidente. Mezzaroma vattene». È seguita un’altra comunicazione del Siena Club Fedelissimi che ha fatto il punto sull’ingente situazione debitoria della Robur. «Per dieci anni il Siena è stato gestito come le altre istituzioni cittadine e noi come tifosi abbiamo goduto giustamente il momento ma non è stato creato nulla – hanno postato i Fedelissimi -. Non un campo di allenamento, non una struttura ed anche il tifo si è ridotto veramente ai minimi termini. Imprenditori arrivati per volere della banca e non per scelta personale, non un investimento per il futuro, spese e contratti per giocatori fuori dalla portata di una realtà come la nostra. Da Tudor a D’Agostino.Il Siena ha accomunato un debito mostruoso alla ricerca di quel risultato sportivo che poi era anche risultato politico. 22 milioni di “buco” per festeggiare il ritorno in Serie A a venti giorni dalle elezioni. Adesso tutto è finito nella Robur e nella città». Il Siena Club Fedelissimi chiude il comunicato annunciando che già i tifosi si stanno muovendo per cercare di fare qualcosa per evitare il tracollo definitivo della Robur. Modalità e tempistica le vedremo poi.
Situazione compromessa definitivamente? Intanto, si percepisce una situazione decisamente tumultuosa intorno alla Robur. L’aria a Siena è ormai diventata irrespirabile, su più fronti. Dalla politica all’economia per arrivare allo sport, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello e motivo di lustro e vanto per il cosiddetto “sistema-Siena”. Oggi questo “giochino” sembra essersi rotto nelle mani di chi avrebbe dovuto muovere i fili di questo grande teatro dei burattini (senza riferimento a nessuno, ovviamente, specifichiamo che solo è una metafora). E lo sport, come un grande imbuto, sembra incanalare su di sé tutto quello che non va e la crisi che sta vivendo la Città del Palio. I tifosi hanno paura di essere i primi, e forse gli unici, a rimetterci. Le maglie contro il Milan erano bianche, le prospettive continuano ad essere cupe, se non nere.