Democratici contro sulle regole per le primarie. Dopo un lungo tira e molla il Pd ha deciso niente modifiche al regolamento, si va avanti così. Democraticamente, si fa per dire. È stato un lungo pomeriggio di trattative, infatti, quello di ieri nella sede provinciale del Partito Democratico tra Bruno Valentini, che lunedì a nome dei comitati Renzi ha deciso di candidarsi alle primarie del centro sinistra per sindaco di Siena, e il segretario dell’unione comunale del Pd Giulio Carli.

Venti giorni per fare campagna elettorale La richiesta di Valentini era semplice. Venti giorni di tempo in più per fare una campagna elettorale che arrivasse a riscaldare i cuori dei senesi e dei futuri elettori del centrosinistra, tanto non c’è un’urgenza legata alla data delle amministrative slittate, gioco forza, dopo le politiche del 24 febbraio. Ma la risposta, dopo qualche tentennamento è stata “niet, si va avanti così”. In serata poi anche la direzione comunale piddina ha confermato questa impostazione con 14 voti contrari alla modifica del regolamento. E così, ad oggi, i candidati alle primarie rimangono Pasquale D’Onofrio per Sel e Franco Ceccuzzi.

Le parole e il silenzio del candidato Ceccuzzi L’ex Sindaco Franco Ceccuzzi, alla notizia della candidatura di Valentini aveva fatto sportivamente un “in bocca al lupo” che a tanti era parso come la disponibilità ad affrontare primarie vere. Poi, però, aveva anche detto che «le scelte in merito alle regole e alle firme sinceramente non mi appassionano, spettano alla coalizione di centrosinistra». Oggi, per assicurare un confronto autentico e reale alle primarie e per dare nuova vitalità al suo partito, forse un suo intervento non sarebbe male invece del silenzio. Del resto, anche Pierluigi Bersani aveva compiuto un nobile gesto di apertura, modificando le regole, verso lo sfidante Renzi e il risultato l’ha premiato. Chissà se Ceccuzzi, che dice di credere «nel valore delle primarie», vorrà dire qualcosa in merito. Gli alleati della coalizione, infatti, qualcosa l’hanno provata a dire ed è stato nella direzione di allargare le maglie del regolamento. Ma il Pd di Giulio Carli è stato irremovibile.

«Non daremo indicazioni di voto» Chi invece ha parlato è lo stesso Bruno Valentini che, in una intervista radiofonica dice: «Non presenterò le firme. Avevo chiesto più tempo per farmi conoscere e fare campagna elettorale visto che si voterà a maggio ma questo non è stato accettato. Mi ero messo a disposizione per una città malata, pazienza rimango a fare il mio lavoro». Qualche ora prima aveva anche criticato il suo partito, il Pd, che «con questo atteggiamento rischia di favorire gli avversari, perché i nostri voti potrebbero andare dispersi . E se dovesse avvenire ciò non daremo indicazioni di voto». Parole chiare che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

L'appello di Sel a non rovinare tutto «Le primarie sono uno strumento di confronto tra personalità politiche e idee che si candidano a governare la città. Sono tanto più vere e belle quanto più sono partecipate. Non vorremmo che quelle di Siena fossero sciupate da una serie di questioni, interne al Partito Democratico, che stanno coinvolgendo lo strumento delle primarie e tutta la coalizione». Così interviene il candidato alle primarie di Sel Pasquale D'Onofrio.«Prima abbiamo dovuto fare i conti con le scorie che in quel partito ha lasciato la traumatica caduta della passata amministrazione. Anche a noi fa ancora male quell'epilogo ma occorre gestire il livore. Da qualche giorno, inoltre, assistiamo alla battaglia per le candidature del Pd. Noi siamo disponibili a garantire il massimo dell’apertura e della partecipazione consapevoli che solo un confronto aperto e leale potrà dare significato alle primarie. Per nessun calcolo, siamo disposti a rinunciare al nostro tratto libertario e democratico».

Il coro del buon senso degli ex Ds In giornata è da registrare anche la forte presa di posizione, dopo quella di Paolo Mazzini segretario di Circolo del PD cittadino, di Lorenzo Brenci, segretario cittadino dei Ds di Siena e ex capogruppo in Consiglio comunale. In un’intervista Brenci che ha rappresentato la vecchia compagine Ds per tanti anni, auspica «primarie vere e basate sui contenuti. In un momento come questo è fondamentale uno spostamento della data. È questione di buon senso». Tutti appelli rimasti inascoltati.

Nasce la lista civica 53100 Tra le liste civiche contro cui in molti all'interno del centrosinistra hanno puntato il dito, oggi si registra la nascita di 53100 che, dichiaratamente, appoggerà fuori dalle primarie il candidato sindaco Ceccuzzi. Esplicito il legame con il mondo contradaiolo di molti suoi esponenti e tra i padri fondatori il giornalista Franco Masoni, l'architetto Andrea Milani 

Gli altri silenzi roboanti Purtroppo, oltre a quello di Ceccuzzi, in questa vicenda c'è da registrare anche altri silenzi significativi. Come quelli, piuttosto fragorosi, dei candidati alle primarie per il Parlamento che si terranno i prossimi 29 e 30 dicembre. Non risultano, infatti, prese di posizione della deputata Susanna Cenni, che intende ripresentarsi essendo al primo mandato, né di Sandro Starnini, ormai dato per certo per una autocandidatura alla Camera. Forse sperano che nella loro campagna elettorale nessuno chieda loro conto di quel che accade a Siena dentro il partito? Ma il silenzio più fragoroso rimane a tutt'oggi quello del segretario provinciale Niccolò Guicciardini e della sua squadra che osservano sfaldarsi sotto la loro segreteria il partito che fu un tempo.