La prevenzione a domicilio dà buoni frutti. La conferma viene dall’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di San Gimignano, nella persona del sindaco  Giacomo Bassi e svoltasi grazie alla sinergia tra Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e Asl7, con l’impegno dell’unità operativa complessa di Senologia, diretta dal professor Walter Gioffrè. Oltre settanta donne infatti si sono sottoposte allo screening mammografico gratuito reso possibile dalla presenza in Piazza Duomo a San Gimignano dell’Unità mobile, donata a suo tempo da Luano Niccolai, presidente della Rimor e Paolo Nencioni presidente della Mabel, e completata dalle apparecchiature diagnostiche finanziate dalla Fondazione Monte dei Paschi.

L’importanza della diagnosi precoce La grande affluenza, assolutamente oltre tutte le aspettative, ha decretato il successo della campagna di prevenzione anche in un territorio già ricco di servizi ospedalieri, come quelli erogati presso l’Ospedale di Campostaggia. L’intento dell’équipe di Senologia è stato quello di far comprendere l’importanza della diagnosi precoce e di stimolare la popolazione a rispondere all’invito a eseguire lo screening mammografico, stimolando l’effettuazione dei controlli anche al di fuori della fascia di età compresa nello screening stesso (50-69 anni).

Il convegno Nell’occasione si è tenuto anche un incontro sul tema della prevenzione che ha visto la presenza del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Pierluigi  Tosi, del direttore generale dell’ASL7, Niccolò Pestelli, del responsabile della Segreteria dell’Assessorato toscano al Diritto alla Salute, Mancasi, oltre al Presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini. Tutti hanno ribadito l’impegno comune a favore della prevenzione oncologica, mediante l’ottimizzazione delle risorse disponibili, resa possibile grazie alla collaborazione interaziendale.  Nella relazione tenuta dal professor Gioffré, insieme ai suoi collaboratori, Fantozzi e  Stella, è stato sottolineato come la diagnosi precoce sia fondamentale non solo per ridurre la mortalità, ma anche per garantire terapie meno aggressive per una completa guarigione.