«Natale con i tuoi…», è proprio il caso di dirlo. In questo 2012 i toscani sembrano confermare in pieno la regola dell’adagio che si tramanda sulle festività natalizie di generazione in generazione. E se è vero che in altri tempi il desiderio di trascorrere qualche giorno fuori, magari sulla neve o in qualche meta esotica al caldo, faceva gola agli italiani, oggi si preferisce il calore del focolaio domestico e magari rimanere in famiglia a godersi il meritato riposo. La crisi, del resto non ammette scappatoie.

Toscani a casa Almeno la pensano così quattro toscani su cinque che non abbandoneranno la propria casa durante le festività del Natale. Solo uno trascorrerà almeno una notte fuori casa secondo quanto riportato da un’indagine condotta da Confcommercio Toscana attraverso le sue strutture provinciali e le agenzie di viaggio associate a Fiavet. Una percentuale di poco superiore al 20% dei toscani, dunque, lascerà la propria abitazione tra Natale e Capodanno.

I motivi della scelta Ad influire sulla scelta dei toscano non poteva che essere la crisi economica, il 60% ha dichiarat, infatti, che non potrà muoversi per problemi di soldi. Ma non per tutti è così. Se da un lato infatti aumenta la tendenza a rinunciare alla vacanza o comunque a scegliere un momento diverso da quello delle feste di fine anno, dall'altro c’è chi al suo momento di relax non vuole proprio rinunciare. E così a far registrare le maggiori richieste sono cittadini diretti soprattutto verso l'estero e le località esotiche (come il Mar dei Caraibi, ma anche le Canarie e Sharm El Sheik), della durata anche di 7/8 giorni (contro i 2/3 di chi si sposterà in Italia).
Il dato che emerge dall’indagine è comunque di quelli che preoccupa. «Segno di una forbice che si va allargando tra chi ha ancora un buon potere d'acquisto e la gran parte dei toscani, che invece passerà questa fine anno a cercare di far fronte ai vari pagamenti in scadenza, come l'Imu», ha detto il direttore di Confcommercio Toscana, Andrea Nardin.

C’è vacanza e vacanza Ma se proprio c'è da spendere soldi non tutti sono disposti ad adattarsi. La differenza fondamentale, infatti, è tra chi si adatta cercando un prezzo basso e chi, invece, compie scelte di qualità. Dalla ricerca emergono due tendenze opposte fra loro: una parte di persone, la maggioranza, cerca viaggi low cost con un target di spesa intorno ai 500-600 euro a testa; una nicchia ristretta, invece, cerca viaggi più complessi, orientandosi su un livello di spesa che va oltre i 3.000 euro a testa. In sostanza la fascia che rischia di scomparire è quella media, che cerca viaggi per un costo di circa 2.000 a persona. Chi è interessato a viaggi complessi sempre più fa riferimento alle agenzie meglio organizzate, che offrono maggiore sicurezza ai clienti. Quanto alle mete preferite, si va dalle capitali europee all'Africa, dal Sud America all'Asia.

Le destinazioni più ricercate Tra le destinazioni più gettonate da chi resterà in Italia ci sono le città d'arte (41%) e la montagna, dove la stagione sciistica è partita bene (25%), anche se la necessità di contenere le spese porta a cercare di ridurre anche i costi relativi al trasferimento. Chi spera di usufruire della voglia di montagna sono le strutture turistiche dell'appennino toscano, dove la neve non si e' fatta attendere e gli impianti sono generalmente tutti in funzione.

Cambia il mezzo di trasporto E così aumenta il numero di quanti per recarsi in una città diversa dalla propria ricorrerà al treno, mentre chi sceglie la montagna riscopre il vantaggio del pullman, anche se l'auto propria resta ovviamente il mezzo preferito. Per quanto riguarda invece le strutture dove alloggiare, il 33% del campione dichiara l'intenzione di prenotare un albergo, mentre il 25% andrà a casa di parenti o amici. Strutture alberghiere che si preparano a vivere un periodo di intensa attività, soprattutto nelle città d'arte come Firenze, dove per la fine d'anno si va verso il tutto esaurito. Siena conferma le presenze dello scorso anno. Leggera flessione a Lucca e Pisa, dove si conta però sul last minute, ormai sempre più gettonato come forma di risparmio.