Un radar con uno sguardo lungo cento chilometri, capace di tenere sott'occhio dall'Elba le perturbazioni in arrivo da ovest e localizzare con precisione le precipitazioni in atto, registrando anche la più piccola evoluzione, con una stima della pioggia in arrivo nelle ore successive. E un altro radar, dalla vista altrettanto lunga, all'interno del porto di Livorno, a cui ci si potrà affidare per rendere più sicure le operazioni di carico e scarico in porto. «Questi due radar di ultimissima generazione, in fase di avanzato collaudo, potranno aiutarci a tenere sotto controllo i fenomeni atmosferici ed affrontare meglio i rischi collegati ad alluvioni ed esondazioni provocate da precipitazioni intense e localizzate, oltre a rendere più sicure la navigazione, il trasporto o le operazioni di carico e scarico senza correre rischi inutili», ha sottolineato l'assessore all'ambiente, Anna Rita Bramerini. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Livorno, dove sono stati presentati nel corso di un seminario organizzato dal Consorzio LaMMA i due nuovi sistemi che aiuteranno le previsioni meteo: due radar in banda X, come hanno spiegato gli addetti ai lavori, con ingombro e consumi ridotti.
 
La prima istallazione elbana Il primo è stato installato dal LaMMA, il consorzio costituito da Regione e Cnr, a luglio, nell'isola più grande dell'arcipelago. Sorge a Cima Del Monte, nel comune di Rio nell'Elba ed è stato finanziato grazie al progetto transfrontaliero ResMar, parte del programma operativo Italia-Francia ''Marittimo''. Il secondo radar è stato appena messo in funzione all'interno dell'area portuale di Livorno, voluto e pagato dall'Autorità portuale. I dati dei due radar saranno elaborati ed integrati dal Consorzio LaMMA in un mosaico in grado di coprire l'intero arcipelago, dando un contributo importante al miglioramento delle previsioni a brevissimo termine, quelle nelle tre e sei ore successive. Le mappe saranno consultabili da tutti dal sito LaMMA all'indirizzo www.lamma.rete.toscana.it.
 
Il commento«I fenomeni atmosferici non conoscono confine – ha detto l'assessore Bramerini -. E ogni strumento tecnologico in più che ci possa aiutare a ridurne l'imprevedibilità va utilizzato. È quello che faranno i due nuovi radar, assieme alle rete delle stazioni a terra e ai satelliti. Una rete destinata ulteriormente a crescere garantendo il monitoraggio di un'ampia area del Tirreno tra Toscana, Sardegna, Corsica e Liguria». Terminate le fasi di collaudo, ancora in corso per l'impianto di Livorno, i due sistemi radar dell'arcipelago entreranno infatti a far parte del mosaico radar transfrontaliero del progetto ResMar e del mosaico radar nazionale, ampliando così la rete di monitoraggio.