«Acquistate prodotti del territorio, sani e di qualità» è l’appello della Cia Siena ai consumatori per contrastare la concorrenza a basso costo della grande distribuzione. L’ultima in ordine di tempo è quella sull’olio.
 
Vendita al ribasso Sugli scaffali della grande distribuzione è pioggia di offerte promozionali: sugli scaffali si trova a 2,50/3 euro al litro mentre l’azienda agricola deve vendere a 9 euro al litro per coprire almeno i costi di produzione (7,71 euro al litro). Durante l’anno, infatti, l’azienda deve fare la fertilizzazione (concime 120 euro; distribuzione 30 euro); la gestione del terreno (lavorazione e due trinciature d’erba 70 euro); potatura (primaverile 600euro e estiva 300euro); un trattamento del costo di 100 euro;  raccolta per 1.400 euro; trasporto delle olive e olio dall’azienda al frantoio 100 euro; frangitura 600 euro; confezionamento 150 euro. Il totale è di 3.470 euro di costi per un ettaro di oliveto dove si presuppone una produzione media di 30 quintali di olive (ad ha.) ed una resa media di olio del 15%.
 
Concorrenza sleale? «La grande distribuzione organizzata sta uccidendo le aziende agricole e i frantoi della provincia senese. La concorrenza è impari e non so fino a che punto sia leale: dobbiamo confrontarci con dei prezzi tre volte inferiori a quelli minimi di vendita che può permettersi l’azienda agricola». Una denuncia chiara e accorata  quella di Luca Marcucci, presidente della Cia Siena, che denuncia una concorrenza ‘selvaggia’ da parte della Gdo: «Proprio nelle settimane di novembre, in cui si raccolgono le olive, e nei frantoi si vende l’olio extravergine nuovo, la grande distribuzione lancia offerte promozionali che fanno sensazione verso il consumatore – dice Marcucci -. E’ chiaro che così il nostro sistema agricolo non può competere: mentre nella vendita diretta o al frantoio il produttore ci mette la faccia e si garantiscono qualità organolettiche elevate, sicurezza  e salubrità alimentare; ci troviamo a dover fronteggiare contro prezzi del genere per un olio di cui sappiamo ben poco su origine e qualità».
 
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