Si aprono le danze alla corte del centrosinistra senese. Ed il giro di valzer d’apertura sulle note delle primarie è del primo ballerino Franco Ceccuzzi. L’ex sindaco, dopo cinque mesi dalle dimissioni, torna in pista verso le elezioni comunali del 2013. Un giro di valzer che attendeva l’ufficializzazione e che ha avuto una lunga introduzione di prove prima dell’attacco musicale di un’orchestra che, in questi mesi, ha dimostrato di avere diversi elementi solisti ma con qualche carenza sulla propensione al suono d’insieme (leggi). Niente squilli di tromba, dunque, per tornare a sentir da vicino il suono delle chiarine.

La gara di ballo Un ballo, quello delle primarie alla corte del centrosinistra senese, che non si svolgeva dal 2001 quando fu nominato candidato sindaco Maurizio Cenni. Ma allora erano primarie di partito, stavolta il ballo è aperto a tutta la coalizione. «Inizia oggi una nuova avventura – ha sottolineato Alessandro Mugnaioli ad annunciare l’apertura delle danze in qualità di coordinatore del Comitato elettorale per Franco Ceccuzzi sindaco -. E’ per questo che credo sia arrivato il momento di parlare di proposte e di spostare il confronto politico dalle istituzioni ai progetti. Dobbiamo essere uniti nell’unico obiettivo da raggiungere: rilanciare Siena» «Le primarie – ha aggiunto Ceccuzzi – sono, nel rispetto dei differenti punti vista, una grande opportunità di partecipazione e di confronto, come dimostrano anche quelle a livello nazionale. Il mio augurio è che da oggi finisca questo clima di scontro (leggi) e che altri candidati, anche all’interno del Partito democratico, si facciano avanti, raccogliendo questa opportunità e arricchendo così il confronto sulle proposte per il futuro della città. Di discussioni ci sono state tante in questi cinque mesi, adesso è il momento di fare qualcosa». All’indomani poi del confronto televisivo tra i cinque candidati premier nel centrosinistra nazionale, Ceccuzzi, nel ricordare il suo appoggio a Pierluigi Bersani, auspica un confronto simile anche tra i confini cittadini: «mi auguro che possa avvenire anche qui a Siena in futuro e magari anche più d’uno».

Il ballo delle firme Al momento della sua candidatura l’ex sindaco ha anche annunciato di rinunciare in questo periodo alla retribuzione di partito con il collocamento in aspettativa motivando la sua decisione «per dare la possibilità al Pd di garantire, fin da ora, la sua neutralità nel caso in cui ci fosse un’altra candidatura». Anche in questo caso un segnale di apertura nel gran ballo delle primarie ed un invito a farsi avanti a chi fosse interessato a scendere in pista. Servono però le firme del 35% dei membri dell’assemblea comunale o quelle del 20% degli iscritti al partito.

Sbocciano le scuole di ballo Su ciò che succede al di fuori della corte del centrosinistra, in una Siena che vede proliferare danzatori e scuole di ballo di ogni ordine e grado racchiusi in associazioni e liste civiche che spaziano da sinistra a destra, Ceccuzzi abbandona i passi conciliatori del primo valzer e sfodera il ritmo di una capoeira: «Molte persone che agiscono dietro a tante associazioni e liste hanno avuto più incarichi in questa città, più o meno velati, arricchendosi alle spalle dei cittadini. Non possiamo fare finta che dietro  tante associazioni e liste civiche ci siano determinate persone, significherebbe prendere in giro i cittadini». A domanda precisa sull’eventualità che qualche lista civica possa entrare a far parte della coalizione di centrosinistra, l’ex sindaco torna poi sui passi del valzer: «siamo aperti al confronto con qualsiasi forza progressista e democratica».

Nessun passo indietro sul primo ballo da sindaco «Oggi sarebbe una fuga dalle responsabilità se non mi candidassi. Rispetto al passato mi sento sereno e con il cuore in pace – ha affermato Ceccuzzi -. Oggi ritengo che si siano rafforzate quelle ragioni che mi spinsero a lasciare il Parlamento per dedicarmi all’impegno di sindaco di Siena. Già allora iniziavano a palesarsi i segnali di crisi di alcune delle istituzioni più importanti della città e altre si stavano delineando in maniera chiara. Una scelta di cui sono ancora oggi convinto, nonostante l’epilogo. In questi mesi ho ascoltato, con il massimo della serenità, i giudizi dei senesi, maturando la convinzione che fare un passo indietro in questo momento sarebbe fuggire dalle difficoltà. Oggi abbiamo ancora più entusiasmo e voglia di fare per la città, in più abbiamo l’esperienza di dieci mesi trascorsi a Palazzo Pubblico, la consapevolezza dei limiti e degli errori del passato, ma anche dei tantissimi punti di forza. Abbiamo idee più precise su cosa può fare il Comune per stare vicino alle persone e rilanciare la città».

Qualche passo in avanti sul prossimo ballo Qualora Ceccuzzi tornasse ad occupare la carica di sindaco non ci sarà più tempo di valzer. La situazione difficile dal punto di vista economico, di prestigio e istituzionale della città impone un ritmo frenetico di tango che accomuni passione, tecnica e tanto allenamento. “Discontinuità” è ancora il disco preferito. «La crisi rende ancora più urgente e necessaria quella discontinuità che ha caratterizzato il breve mandato amministrativo. Discontinuità è anche centralità del Comune, fondata sulla partecipazione dei cittadini; discontinuità è trasparenza amministrativa; discontinuità è puntare all’eccellenza delle competenze in tutti i settori; discontinuità è separare nettamente la politica dalla gestione; discontinuità è superare tutte le rendite di posizione; discontinuità è anche autonomia e responsabilità, dove ogni istituzione e rappresentante risponde di quello che fa e ha fatto. Ed il primo obiettivo – spiega l’ex sindaco – sarà quello di attrarre risorse esterne senza dover contare in quell’autosufficienza cittadina che ha gravato per molto tempo in questa comunità. Secondo punto è Siena Capitale Europea della cultura e mi auguro che tutti apportino il proprio contributo ad una sfida essenziale per il rilancio di questa città. Terzo aspetto fondamentale il lavoro, che va tutelato puntando sui filoni contenuti nel Patto per lo sviluppo firmato con la Regione Toscana: monetica, scienze della vita e green economy. Il quarto punto fermo è la tutela del sistema di protezione sociale della città per non lasciare indietro nessuno, in  un momento come questo». Dichiarazioni, quest’ultime, che precedono di poche ore l’annuncio dei sindacati di una forte preoccupazione per il futuro del Santa Maria della Scala e di uno sciopero e presidio per Siena Biotech (leggi). Dichiarazioni che seguono di pochi giorni il difficile caso Novartis (leggi) e soprattutto l’annunciato addio di Bassilichi (leggi).

Il balletto delle Province C’è poi il caso del riordino delle Province (leggi). I ritmi qui sono da ballo di strada, i tempi si accorciano e la battaglia va portata avanti a colpi di break dance. Bisognerà cimentarsi in evoluzioni e capriole per salvare Siena capoluogo perché «la battaglia è difficile – sottolinea Ceccuzzi – anche perché inizia dal Senato. Se la vicenda parlamentare non andasse a buon fine dobbiamo continuare a lottare. Una Siena non capoluogo non si sentirebbe a proprio agio e sono del parere che quei processi di area vasta già avviati su molte funzioni erano il simbolo di come non ci fosse la necessità dell’istituzione di enti accorpati».

I balli a Palazzo Il 2013 sarà anche l’anno di un nuovo ballo in un altro palazzo differente da quello Pubblico. Sarà Palazzo Sansedoni ad accogliere, pochi mesi dopo, i nuovi vertici della Fondazione Mps. Incombono anche qui i ritmi sfrenati di una crisi economica e i dubbi legati a quei balli a sorpresa che potrebbe suonare l’orchestra degli enti nominanti. Un’orchestra che dovrà forse fare a meno della Provincia di Siena che aveva in dotazione cinque strumenti musicali. A sancirlo sarà il nuovo statuto della Fondazione Mps per il quale la deputazione generale è al lavoro da tempo (leggi). A tale proposito Ceccuzzi sottolinea la delicatezza dello spartito: «E’ questo un tema che esprime anche il delicato equilibrio democratico della città. Sarà necessario un approfondimento sulla linea di quell’ottimo lavoro che sta svolgendo l’attuale Deputazione Generale ma, sulle orme di questo lavoro, auspico che il nuovo statuto sia redatto dalla prossima deputazione»

Due spunti e accapo L’orchestra che suona ha accordato dunque gli strumenti dopo lunghe prove in studio. Sono iniziate le danze con il primo valzer di Franco Ceccuzzi. Pronti ai bordi della pista ci saranno tanti altri ballerini. La speranza è che l’orchestra abbia un buon maestro e che i solisti seguano gli spartiti senza troppi virtuosismi altrimenti la sinfonia delle primarie potrebbe diventare un orrendo ballo di gruppo e la corte del centrosinistra tramutarsi in una balera di periferia. Tutti in pista dunque. Attenzione a non pestarsi i piedi. Ricordandosi cosa disse la splendida Lucy (Liv Tyler) in “Io ballo da sola” una volta approdata nelle terre senesi: «Sono venuta a guardare la verità in faccia».