«Come a Lei certamente noto sono ormai quasi tre anni che qui a Piombino conviviamo con l'incertezza della Lucchini in un costante degrado che sembra precipitare in questi giorni verso un epilogo inquietante.??Nell’agosto del 2010 il proprietario russo, Alexey Mordashov, aveva annunciato la sua intenzione di disinvestire avviando in parallelo una negoziazione con le banche creditrici per la ristrutturazione del debito Lucchini.Dopo estenuanti trattative, è stato grazie al senso di responsabilità delle banche che si è arrivati a fine dello scorso anno ad un accordo nel quale, va sottolineato, il signor Mordashov riusciva nel suo intento di sfuggire ai suoi doveri di azionista. Per tale accordo riconoscemmo, e continuiamo a riconoscere, il ruolo decisivo di tutti gli istituti, e in particolare del Monte dei Paschi di Siena che è l’Istituto maggiormente esposto». Comincia così la lettera inviata dal sindaco di Piombino Gianni Anselmi al presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo per cercare di salvare la Lucchini.

Strumenti finanziari partecipativi «Doveva essere la soluzione, e tutti lo speravamo, che portava rapidamente ad un riequilibrio finanziario e patrimoniale della Lucchini favorendo così la ricerca di un investitore in grado di rilanciare la Società. Così non è stato anche perché nel frattempo la crisi economica si è fatta sempre più pesante minando non solo le possibilità di sopravvivenza della Lucchini, ma anche e più in?generale quelle di molta parte del sistema produttivo italiano.??A partire dal luglio dello scorso anno l'azienda ha perso 15 milioni al mese. A marzo di quest'anno è stato omologato dai giudici di Milano un piano di ristrutturazione che è stato clamorosamente disatteso sia nei risultati economici che dal punto di vista patrimoniale. Nel luglio di quest'anno le banche sono dovute intervenire sul patrimonio, perchè le perdite accumulate lo avevano portato in negativo, convertendo 100 milioni di crediti in "strumenti finanziari partecipativi" che, dato il perdurare delle consistenti perdite, non basteranno e a breve dovrete intervenire di nuovo».

Un commissario straordinario per l’azienda «Da tempo mi sto prodigando per contribuire, nei limiti dei miei poteri e del mio ruolo, a trovare una soluzione che dia una prospettiva realistica e concreta all'azienda; per questo ho contattato anche personalmente possibili investitori e mi sono costantemente confrontato con i Governi succedutisi, al di là di ideologismi che non mi appartengono e nel solco del ruolo istituzionale e del mandato civico conferitomi. Dato il perdurare della crisi e delle difficoltà della Lucchini, e viste le implicazioni ambientali e infrastrutturali che possono essere oggi uno degli elementi di difficoltà ma un domani, se gestite con progettualità e determinazione, il punto di partenza di una ripresa, abbiamo incominciato ad esprimere con forza la necessità di soluzioni straordinarie attraverso un approccio nuovo che chiami il Governo ad una compartecipazione in termini di responsabilità.??Per questo siamo ormai giunti alla convinzione che il punto di ripartenza della vertenza Lucchini non possa che passare attraverso la richiesta di amministrazione straordinaria ai sensi della legge Marzano e, quindi, dalla nomina di un commissario straordinario».

L’ostinazione contraria delle banche «Quello che in questi ultimi giorni maggiormente ci sorprende ed amareggia è, nonostante ampie ed esplicite aperture da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, l'ostinazione?contraria, almeno da quanto risulta, delle banche, del loro advisor e del CdA Lucchini. Ostinarsi a difendere crediti che evidentemente sono e saranno inesigibili, offende i?lavoratori, i cittadini di Piombino e di un comprensorio ampio e le istituzioni che li rappresentano».

Un passo indietro e spazio alle istituzioni pubbliche «Boicottare la disponibilità del Governo ad assumersi la responsabilità di nominare un commissario straordinario alla Lucchini il cui fallimento prospettico è sempre più evidente, diventa un atto irresponsabile per tutti, ma difficilmente spiegabile per chi, come la Vostra banca, ha storicamente svolto un ruolo di responsabilità sociale nel suo territorio.??Conosciamo le difficoltà che sta affrontando anche il Vostro gruppo; auspichiamo tuttavia per Lucchini un nuovo atto di responsabilità e generosità, vogliamo che facciate sentire la?Vostra autorevole voce con forza – prima banca del territorio e primo creditore di Lucchini – per portarci fuori da questa situazione che incomincia ad alimentare tensioni sociali?comprensibili e sempre più preoccupanti.??Riteniamo necessario che la nostra Città si affranchi da un sistema – quello finanziario – che se ha il merito di aver garantito fino ad oggi la sopravvivenza adesso dovrebbe con?altrettanta generosità fare un passo indietro per lasciare spazio alla definizione di un progetto industriale guidata dalle istituzioni pubbliche».

L’appello finale «Per questo, egregio Presidente, mi permetto di chiederle di aiutarci a convincere le altre Banche, i consulenti vari ma anche il CdA Lucchini, a far sì che il Governo possa concretizzare la disponibilità che in più occasioni ha dimostrato, ovvero assumendosi la sua parte di responsabilità nominando un commissario».

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