Nell'occhio del ciclone. Non ci sono altre parole per descrivere l'esperienza di Massimiliano Giovannoni, proveniente da Monteroni d'Arbia (Siena) ma che ormai da qualche anno lavora e vive a New York, e che, come del resto tutti i suoi concittadini, si è trovato testimone diretto del superstorm, della furiosa tempesta, che negli ultimi giorni ha assediato tutta la East Coast statunitense. Massimiliano ha passato un giorno chiuso in casa della famiglia della moglie, Jordana Stolow, nella parte nord Manhattan, dove per 12 ore l'isolamento è stato totale a causa della mancanza di acqua ed elettrcità: «È stata la cosa più paradossale per una città come New York e per il suo cuore pulsante, Manhattan. Con mia moglie viviamo a Brooklyn, dove nei giorni precedenti al passaggio di Sandy si respirava grande paura. Invece i danni nella nostra zona sono stati minimi se si pensa invece alla devastazione che Manhattan sta vivendo in questi momenti specialmente nella sua parte più a sud, nell'East Village e nel Lower East Side. Scene viste solo nei film, solo che in questo caso non c’erano gli effetti speciali».
La paralisi della Grande Mela Massimiliano racconta che Manhattan si trova a vivere delle scene mai viste prima. Nemmeno per l'11 settembre Wall Street era rimasta chiusa per più di 24 ore, cosa che invece è accaduta a causa del passaggio di Sandy. «Sostanzialmente l'isola è divisa in due – racconta -: sopra la trentacinquesima strada la vita è praticamente tornata alla normalità subito dopo l'allarme. Sotto la ventitreesima, invece, il dramma vero e proprio. All'altezza della quattordicesima strada è scoppiata una centrale elettrica della Conedison e amici che si trovavano rifugiati nei grattacieli della zona mi hanno raccontato di un autentico fiume, alto circa 2-3 metri e reso elettrico dal rompersi di alcuni lampioni, che si è riversato per le strade. L'esplosione della centralina ha paralizzato la Grande Mela, lasciando i newyorchesi senza elettricità e senza possibilità di spostamenti. Cosa stranissima ed inaudita per la Città che non dorme mai. Bloccati tutti i collegamenti, specie con il Jersey, e bloccata soprattutto la metropolitana, nei cui tunnel si trova ancora molta acqua. Resa ancora più pericolosa dai collegamenti dell'elettricità che vi passano».
La ripartenza E adesso come reagirà New York? Tra l'altro è stata confermata anche la Maratona che storicamente raccoglie partecipanti da tutto il mondo, circa 300 dalla sola Toscana. «Il problema più impellente è la riattivazione della Metropolitana, mezzo di spostamento principale per tutta la popolazione. Ancora nei tunnel c'è tanta acqua e questo sta paralizzando l'intera città – racconta ancora Massimiliano -. Le autorità garantiscono che entro pochi giorni tutto tornerà tutto alla normalità ma la sensazione è che questa ripartenza possa slittare ancora un po'. Tutta New York forse nemmeno immaginava di poter vivere un'esperienza simile».