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Ricorso al Tar del Lazio «per tutelare gli interessi dei cittadini e dell’intero territorio». E’ quanto ha deciso la Provincia di Siena che chiede di annullare la delibera del Consiglio dei Ministri che indica nel numero di abitanti e nella superficie i criteri di riordino delle Province. Secondo quanto deliberato dal Consiglio regionale, infatti, la Provincia di Siena sarebbe accorpata, in una prima ipotesi,  a quelle di Grosseto e Arezzo e nella seconda alla sola Grosseto,  perdendo in entrambi i casi anche il capoluogo a favore della città maremmana (leggi)

Riordino che ha prodotto solo caos «Vogliamo tutelare fino in fondo la nostra comunità – sottolinea il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini – da un disegno di riordino che fino ad oggi ha prodotto solo caos. E’ ormai evidente che l’applicazione di criteri rigidamente quantitativi, come quelli relativi alla popolazione (350 mila abitanti) e all’estensione territoriale (2500 chilometri quadrati), si è rivelata fallimentare e inadeguata a gestire un riordino che avrebbe dovuto costruire un rapporto coerente tra ambiti territoriali e funzioni dei nuovi enti. Con il ricorso al Tar, è nostra intenzione verificare se la delibera contenga anche vizi di illegittimità sotto il profilo costituzionale”.

No al commissariamento «Mi auguro – aggiunge il presidente Bezzini – che il governo faccia un passo indietro anche sull’ipotesi di commissariamento di tutte le Province dalla fine del giugno 2013, anticipata dal Ministro della funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Far decadere, prima della scadenza naturale, organi eletti democraticamente dai cittadini sarebbe un atto gravissimo e in contrasto con il dettato costituzionale. Spero ancora in un sussulto di responsabilità, da parte del Governo e del Parlamento, per correggere le storture di una riforma che le comunità pagheranno per anni, senza i tanti sbandierati benefici per le finanze pubbliche».

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