Doppia donazione e trapianto di rene da vivente tra due coppie di coniugi, in modalità incrociata, al policlinico Santa Maria alle Scotte. I complessi interventi sono andati bene ed hanno impegnato per circa dieci ore oltre trenta persone, a lavoro su tre sale operatorie.

I protagonisti Una coppia è originaria della provincia di Lucca, il ricevente è la donna di 33 anni e il donatore è il marito di 35 anni. Poiché non c’era compatibilità tra il rene del marito e quello della moglie, il marito ha donato il suo rene ad un’altra coppia, formata da un italiano di 41 anni, ricevente, e sua moglie cinese di 39 anni, che ha quindi donato il rene alla donna lucchese. «Trapiantati e donatori stanno bene e sono già stati dimessi – spiega Mario Carmellini, direttore della Chirurgia dei trapianti di rene – i prelievi degli organi sono stati tutti realizzati con tecnica laparoscopica». La complessità del caso era legata anche alle condizioni di salute dei due riceventi. «Entrambi i riceventi  – aggiunge Garosi – sono stati sottoposti, prima del trapianto, a   procedure di aferesi per eliminare dal sangue gli anticorpi preformati. Il ricevente italiano, infatti, aveva già avuto un trapianto di rene ed era quindi fortemente immunizzato. L’altra ricevente, invece, presentava un alto grado di sensibilizzazione verso antigeni largamente diffusi nella popolazione».

Lavoro d’equipe La complessa procedura di selezione dei donatori e pianificazione degli interventi è stata effettuata dalla Chirurgia dei trapianti di rene, diretta da Mario Carmellini, e dalla Nefrologia, Dialisi e Trapianto, diretta da Guido Garosi; la singolarità e complessità del caso ha richiesto anche il supporto dell’Immunogenetica di Careggi, con il dottor Giovanni Rombolà, della Nefrologia dell’ospedale di Lucca, diretta da Alberto Rosati e il coordinamento del Centro Nazionale Trapianti. Per gli atti operatori sono risultate essenziali anche l’Anestesia di Pasquale d’Onofrio e l’équipe tecnica e infermieristica delle sale operatorie del I lotto. Tutte le procedure sono state autorizzate dal Tribunale di Siena.

Il bilancio dei trapianti Nel 2012 il Programma trapianti di Rene delle Scotte, il più produttivo della Toscana, ha già effettuato 51 trapianti per un totale di 594 trapianti dall’inizio dell’attività.  “Questo tipo di procedura – concludono Carmellini e Garosi – consente di effettuare trapianto da vivente anche in coppie che singolarmente non avrebbero i requisiti. Il successo dell’iniziativa è legato anche all’ottimo lavoro di gruppo, anche a livello di rete”.