“Vietato non toccare” sbarca a Lucca. il percorso museale itinerante “Vietato Non Toccare” ideato dal Laboratorio dell’accessibilità universale dell’ateneo senese sarà protagonista dal 18 al 20 ottobre a Lu.Be.C, la manifestazione dedicata all’innovazione nel mondo dei beni culturali.

Vietato non toccare è un percorso che i visitatori compiono al buio, per stimolare la percezione attraverso quei sensi che abitualmente sono meno utilizzati nella conoscenza, come il tatto, l’olfatto, l’udito e il gusto. Ambientato nella preistoria, il percorso, che dal 2003 ha già fatto tappa in oltre 20 città italiane riscuotendo sempre curiosità e successo di pubblico, verrà proposto in un’edizione aggiornata e ampliata.

Evento multisensoriale Sempre per riflettere sulle molteplici e talvolta sconosciute modalità di percezione ed ampliarne le possibilità, il 19 ottobre, alle 21.30, presso il Palazzo Ducale, verrà proposto al pubblico un evento multisensoriale, dal titolo “ Sensoria “, che permetterà ai partecipanti di assaporare musica, teatro e danza attraverso modalità diverse da quelle tradizionali. Tre le fasi di questa particolare performance. Prima, durante l’esibizione di un coro gospel, i partecipanti indosseranno cuffie per escludere l’udito e favorire invece la percezione di voci e suoni attraverso vibrazioni e stimolazioni tattili, olfattive e gustative contenute in un apposito kit che sarà appositamente distribuito. Successivamente, verrà proposta una modalità particolare di partecipare a un’esperienza teatrale, nella quale il pubblico sarà chiamato a interagire durante la rappresentazione di scene di commedie di Eduardo De Filippo, in uno spazio completamente buio, attraverso l’ascolto di voci e la manipolazione di oggetti di scena. Infine, una compagnia di danzatori proporrà alcuni balletti che vedranno la partecipazione di ballerini con sindrome di down e incoraggerà il pubblico presente a utilizzare con maggiore consapevolezza i sensi diversamente sperimentati e ritrovati. L’obiettivo di queste rappresentazioni è far comprendere che le barriere architettoniche non sono altro che una proiezione fisica di quelle culturali, emotive, psicologiche. Tutti ostacoli, materiali o intangibili, che, una volta abbattuti, lasciano spazio a possibilità e soluzioni innovative per l’accessibilità.