«Apprezziamo il sostegno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a completare il positivo percorso di riordino delle Province. Le parole del Presidente ci incoraggiano a proseguire con determinazione lungo un percorso certamente difficile, ma che va completato entro la fine dell'anno». E' il commento del presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica che oggi, incontrando la Conferenza delle Regioni, ha ricordato la necessità di portare a una rapida positiva conclusione il processo di riordino delle Province. «Vogliamo ringraziare il Presidente anche per il richiamo forte ai principi fondamentali della Carta Costituzionale – sottolinea Castiglione – e in particolare all'articolo 5, secondo cui la Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali. Principio che deve essere base fondante – conclude – di ogni percorso di riforma delle istituzioni locali»
Napolitano sulle Regioni Non liquidarle ma riformarle. E’ quanto auspica il presidente Napolitano in merito al nuovo ruolo delle Regioni per cui urge una riforma della seconda parte della Costituzione, il cosiddetto Titolo V. Giorgio Napolitano in una nota ha «condiviso con i Presidenti delle Regioni l'esigenza di un ampio sforzo di chiarificazione di fronte all'emergere, nel dibattito pubblico, di interpretazioni unilaterali e sommarie – con accenti liquidatori nei confronti dell'attività e del ruolo delle Regioni – dei maggiori problemi oggi all'attenzione del governo e del Parlamento». Il Capo dello Stato ha sottolineato che «si tratta di problemi di riequilibrio della finanza pubblica e di adeguamento degli assetti istituzionali : problemi che hanno formato oggetto anche delle recenti decisioni del Consiglio dei Ministri e che investono l'insieme delle istituzioni rappresentative e delle amministrazioni pubbliche. Non sono in questione i principi fondamentali della Costituzione e in particolare quello che nell'art. 5 associa l'unita' e indivisibilità della Repubblica alla promozione e al riconoscimento delle autonomie locali. Sono in questione gli assetti e gli equilibri istituzionali delineati nella Seconda Parte della Carta, che da lungo tempo si e' convenuto di dover sottoporre a interventi di riforma, a modifiche ben motivate».