Un'assemblea di fuoco. E' quella dei soci di banca Mps in programma in corso a Siena. L’ordine dei giorno è conosciuto da tempo e riguarda la richiesta di maggiori poteri in capo al cda di Rocca Salimbeni e del suo presidente Alessandro Profumo. L'occasione va colta per proseguire quella lettura dentro la stagione dei veleni a Siena di cui avevamo già parlato (leggi).
Il no dei piccoli azionisti Ieri a far sentire la propria voce contraria, dopo che nei giorni scorsi si era espressa all’unanimità la Commissione Affari generali della Provincia di Siena (leggi), e poi è arrivata la nota ufficiale della Fondazione Mps favorevole ai cambiamenti (leggi) è “Azione Mps”, aderente al Coordinamento nazionale delle associazioni di piccoli azionisti che annuncia la presenza domani nella sede di viale Mazzini. I piccoli azionisti «unanimemente rifiutano di autorizzare le modifiche statutarie proposte – si legge in una nota -. Per i prossimi 5 anni il Monte rifiuta il confronto assembleare, replicando in assemblea l'atteggiamento tenuto con le rappresentanze dei lavoratori».
Raccolta firme per il rinvio Hanno superato quota duecento, intanto, le adesioni all’appello lanciato venerdì alla Fondazione Mps per rinviare l'assemblea di domani e spiegare la sua posizione sui temi all’ordine del giorno. A lanciare la raccolta firme esponenti delle associazioni e istituzioni senesi di diversi orientamenti politici e culturali. L’elenco con le firme è già stato inoltrato al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. «L’obiettivo della mobilitazione – spiegano i promotori Luca Bianchi, Riccardo Burresi, Sergio Burrini, Maria Alberta Cambi, Alessandro Pinciani, Raffaella Senesi – è quello di aprire un’ampia discussione con la città sui provvedimenti per i quali il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo chiede il via libera dei soci. Grazie ai Monti-bond l’aumento di capitale da 1 miliardo, che comprometterebbe definitivamente il ruolo di azionista di riferimento della Fondazione, non è più urgente e necessario. Per quanto riguarda le modifiche statutarie, invece, è auspicabile che la Fondazione spieghi con trasparenza quali motivi la spingono a cedere al Cda una parte dei propri poteri di controllo».
Guerra nei territori tra democratici Intanto, rimbalza a Siena la polemica nel Partito Democratico. E si sta delineando non più uno scontro interno al Pd senese, tra ex Ds ed ex Margherita, ma tra componenti territoriali dello stesso Partito. I primi ad uscire sono i responsabili del partito a Lecce e a Mantova che denunciano strane manovre finalizzate a “salvare” i montepaschieri senesi rispetto ad altri di altre provenienze territoriali.
Il salto a Rocca Salimbeni «Siena vuole scaricare 300 dipendenti mantovani. Attenzione, però: se Mantova, che pesa per l'8% sul conto economico della banca, pur con solo 100 sportelli su 3mila, dovesse scaricare Mps, qualcuno a Rocca Salimbeni potrebbe fare qualche salto», così ieri sulla Gazzetta di Mantova, ripresa da Dagospia, che titola “Mps, allo scontro i Pd di Mantova e Siena”. Il virgolettato è attribuito a deputato Pd Ezio Zani, che fino al mese scorso, prima di approdare a Montecitorio, era consigliere di amministrazione di una società del gruppo senese, Antonveneta. Zani parlava nella sede del Pd di Mantova davanti a circa un centinaio di dipendenti Mps potenzialmente interessati dall'operazione. Con lui anche il deputato Marco Carra, il segretario cittadino Andrea Murari, il capogruppo in consiglio comunale Giovanni Buvoli e il capogruppo in Comune, Francesco Negrini.
«Le faide interne nel Pd senese» «La posizione del Pd senese è anche frutto di faide interne – attacca Marco Carra – e la rispediamo al mittente. È una posizione odiosa, perché mette i lavoratori uno contro l'altro, mentre il nostro partito dovrebbe difendere il lavoro a prescindere, senza distinzioni geografiche. Certo, noi siamo pesci piccoli, deputati di campagna. Ma non ci fermeremo». Tra le iniziative annunciate il coinvolgimento nella vicenda del presidente del partito, Rosy Bindi e, domani, la presentazione di un'interrogazione alla Camera per fare intervenire il Governo.
Si agita anche il Pd di Lecce A parlare è il segretario provinciale, Salvatore Capone. Qui Banca Mps acquistò la celebre Banca 121, quella di Sharon Stone nell’unico spot sulle tv nazionali (ormai 12 anni fa), quella della famiglia Semeraro, ancora oggi nel cda di Rocca Salimbeni, quella di Vincenzo De Bustis che di Rocca Salimbeni divenne direttore generale. Quella dove una certa influenza in favore dell’acquisto la giocò Massimo D’Alema che nel Salento è di casa. «Ogni soluzione per evitare l’ipotesi di esternalizzazione, che coinvolge circa 400 lavoratori del Salento nel più ampio progetto di riorganizzazione della Banca Mps, deve essere ricercata tra le proposte presentate e discusse con le organizzazioni sindacali. La nostra totale vicinanza ai lavoratori coinvolti, in particolare del nostro territorio, e il nostro continuo impegno nei confronti della vertenza Mps, attraverso l’iniziativa della nostra rappresentanza politica e istituzionale a tutti i livelli, è nota ormai da tempo. Il piano industriale dell’azienda non vorremmo che dividesse lavoratori e territori, ma che si traducesse in soluzioni compatibili per tutti, garantendo certezza del lavoro e sviluppo dell’azienda nell’intero Paese».
Così il segretario del Pd salentino, dove, appunto, Massimo D’Alema è di casa. Come è di casa, del resto, anche a Siena, visto che anche questa estate non ha mancato di assicurare la sua presenza ad alcune feste democratiche e dove è stato anche recentemente visto a cena insieme all’ex sindaco, Franco Ceccuzzi, e all’attuale vicepresidente di Banca Mps, Marco Turchi. Il convivio risalirebbe all’estate. Speriamo almeno che i temi all’ordine del giorno fossero, tra gli altri, la difesa dei lavoratori montepaschieri di qualunque provenienza geografica fossero. Perché, altrimenti, per molti politici coinvolti in questa faccenda ci sarebbe davvero da mettere in discussione il loro senso di solidarietà e di appartenenza ad una sinistra progressista e del lavoro. A ricordarglielo per adesso sono le federazioni amiche.