Maastricht, Olanda, passa il testimone: mancano 365 giorni ai mondiali di ciclismo che nel 2013 si correranno, per la prima volta nella storia, in Toscana. Da Lucca a Firenze passando per Montecatini, Pistoia e la provincia di Prato: un percorso tecnicamente bellissimo che promette spettacolo e grande affluenza di pubblico (le prime stime parlano di circa 500mila appassionati che si recheranno in Toscana per seguire la kermesse iridata). Al via anche i lavori che dovranno essere realizzati lungo il percorso, prima dell'evento. I bandi saranno pubblicati il 31 ottobre, i cantieri veri e propri si dovrebbero aprire alla fine di febbraio (leggi). Spesa prevista: 32 milioni e 600 mila euro per «opere non faraoniche che rimarranno anche dopo i mondiali a servizio dei toscani», come ha sottolineato l'assessore toscano a bilancio e rapporti internazionali Riccardo Nencini, che ha firmato l'accordo, in quanto presidente del comitato istituzionale dei Mondiali, insieme al collega ad infrastrutture e mobilità Luca Ceccobao. Tutto ok allora? Non proprio, perché i preparativi e l’organizzazione hanno omesso un passaggio non di poco conto per gli sportivi e amanti del ciclismo. Insomma, le polemiche si possono già scorgere all’orizzonte.
Ballerini nel dimenticatoio Al di là delle grandi opere e della loro funzionalità per il futuro della Toscana, ciò che potrebbe far arrabbiare molti appassionati di ciclismo è la mancanza di un passaggio della corsa iridata tra Casalguidi e Serravalle Pistoiese, i luoghi dove abitava il compianto ct azzurro Franco Ballerini. Un fattore questo non di poco conto se si considera che la Toscana aveva ottenuto i mondiali soprattutto per ricordare la figura del “Ballero”, tragicamente scomparso durante un rally nel febbraio 2010. La gara sarebbe dovuta passare davanti al cimitero di Casalguidi, lì dove riposa la sua salma. Ma nulla. Gli abitanti di Serravalle e Casalguidi promettono battaglia con la volontà di dare vita a iniziative pubbliche volte a far allungare il percorso di quei chilometri che servono per far passare i ciclisti davanti al camposanto. L’International Cycling Union però non pare abbia alcuna intenzione di scendere a compromessi per la pericolosità che comporterebbe il nuovo percorso. Ad un anno dai mondiali di ciclismo in Toscana, la catena è già deragliata dalla corona.