In Toscana si apre la stagione della caccia. Il “via”, però, è preceduto da botta e risposta accesi e accuse tra chi la considera uno sport e chi una sofferenza inutile degli animali.

Avvio rovente La nuova stagione venatoria si aprirà domenica 16 settembre per 100mila doppiette. Secondo il Wwf «a nulla sono valsi gli appelli del mondo ambientalista per un posticipo in grado di ridurre l'impatto dell'attività venatoria su una fauna stremata da mesi di siccità, come d'altronde richiesto anche dallo stesso Istituto superiore per la protezione ambientale. Come se nulla fosse, si caccia da domenica 16 settembre ed anzi si e' cacciato anche in preapertura, il primo settembre». Per il Wwf e' «l'ennesima dimostrazione che i nostri politici continuano a preferire soddisfare le richieste del mondo venatorio piuttosto che seguire le indicazioni della logica e della scienza ed i criteri del buon governo».

La replica Federcaccia definisce gli animalisti «amici della Brambilla» e ricorda che «la caccia e' una passione che non si esaurisce nel mero esercizio dell'atto venatorio; e' infatti il compendio di attività e di impegno, profuso lungo un intero anno». Il presidente di Federcaccia toscana Moreno Periccioli sottolinea che «si va a caccia con un calendario che in sostanza non cambia in Toscana rispetto agli ultimi anni, in attesa che anche sul piano nazionale si modernizzi la normativa».

Appello alla sicurezza Un appello alla sicurezza e a mantenere le distanze al fine di tutelare la pubblica incolumità di tutti i cittadini, arriva dalla polizia provinciale di Pisa. Le distanze da mantenere durante l'attività venatoria, ricorda una nota, sono le seguenti: 50 metri dalle strade e vie di comunicazioni; 100 metri dagli immobili, dalle macchine operatrici agricole in funzione e dalle serre; 50 metri da stabbi, stazzi e altri recinti. E' inoltre vietato sparare in direzione di strutture e infrastrutture, oltre che dal fiume Arno, da una distanza inferiore a 150 metri.