«Ecco, non ci mancava che questa. Con tutto quello che un sindaco deve affrontare oggi per cercare di amministrare bene la propria comunità, non mi sembra il caso di entrare in lizza per altri incarichi, sempre che qualcuno ci abbia pensato davvero e che non sia invece solo il tentativo di ingenerare un po’ di confusione nel campo avversario».
Inizia così nella sua pagina facebook l’intervento di Bruno Valentini, sindaco di Monteriggioni che smonta le voci che lo vogliono come prossimo candidato a sindaco di Siena. Ma più che la possibile candidatura ciò che dalla riflessione del primo cittadino emerge è l’analisi del quadro estremamente debole e di crisi di quelle che erano Siena e la sua provincia. Con i sindaci rimasti in prima linea nel delicato ruolo di equilibristi tra cittadini e istituzioni sempre più dilaniate da lotte interne e interventi imposti dal Governo centrale.
Siena e l’autocritica «Credo che sia importantissimo per tutti, per i senesi della città e per quelli della provincia, di rimettere le cose a posto trovando il più rapidamente possibile una nuova guida che rappresenti efficacemente e democraticamente il capoluogo di una terra così duramente provata da crisi esterne ed interne. Credo che a Siena la politica debba compiere una severa autocritica, con un forte ricambio di persone, e ritrovare il senso del servizio disinteressato e delle competenze, aprendosi con coraggio al contributo della società civile».
I rischi della deflagrazione sociale «Man mano che i nodi verranno al pettine, i rischi di deflagrazione sociale e politica dell’intero territorio senese sono altissimi ed i partiti politici sono i primi a doversi mettere in discussione, trasformando l’assunzione di responsabilità su ciò che è stato sbagliato in vere svolte di trasparenza, di condivisione, di innovazione. Magari bastasse trovare un bravo sindaco a Siena, a Monteriggioni, ovunque per svoltare davvero. E’ un’intera società che deve pescare al proprio interno energie nuove ed impegnarsi nel governo locale, che non può essere lasciato in mano solo ai politici di professione. Questa è una fase di quelle che passano poche volte nella vita, perché ci stiamo giocando tutto, dalle condizioni di vita al ruolo di Siena in Toscana, dal legame con la Banca alla funzione dell’Università, dalle prospettive del turismo alla salvaguardia del sistema produttivo».
Il tempo perduto in risse «Molto tempo è stato perduto in risse senza sbocco, nella maggioranza e all’opposizione, nelle quali la posta era sostanzialmente solo la conservazione o la conquista del potere. Il primo dovere di ciascuno di noi è quello di dare il massimo nei ruoli che ha, fino all’ultimo minuto, senza pensare alla propria convenienza od a quello che farà dopo. E’ per questo che fino alla primavera del 2014 cercherò di stimolare ulteriormente un equilibrato sviluppo economico e sociale di Monteriggioni, contribuendo senza egoismi o rivalità alle istanze degli altri Comuni senesi, a partire proprio da quel capoluogo che spesso ha fatto l’errore di rinchiudersi nella propria autosufficienza, ormai perduta».