«Per fine 2012 sarà disegnato il perimetro operativo che realizzeremo nella prima parte del prossimo anno. Puntiamo a concentrare il più possibile, per ridurre duplicazioni e costi: aggregazioni interne, dunque, come previsto dal piano, e la fotografia definitiva delle attività da esternalizzare, che sono oggetto di un confronto con la controparte sindacale partito in modo costruttivo, i cui tempi comunque non potranno allungarsi più di tanto, perché anche una settimana in più è una settimana persa». Sono le parole dell’amministratore Delegato di Mps Fabrizio Viola in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Orenella quale si approfondisce i progetti dell’immediato futuro di Rocca Salimbeni, il cattivo risultato della semestrale (leggi) e l’atteso ok di Bruxelles all’emissione dei Monti Bond.
 
La furia dei sindacati Le dichiarazioni rilasciate dall’Amministratore Delegato hanno mandato su tutte le furie le sigle sindacali proprio perché avvenute nella fase più calda delle trattative. «Le dichiarazioni – si legge nella nota dei sindacati – sembrerebbero confermare non solo il progetto sulla esternalizzazione del back-office, ma addirittura l’outsourcing dell’intera struttura del Consorzio Operativo e di altre attività. Con tali dichiarazioni, verrebbero quindi meno le aperture che la delegazione datoriale avrebbe effettuato durante la trattativa in corso sul Piano Industriale, tesa ad individuare soluzioni alternative sul tema delle esternalizzazioni, oggetto peraltro degli approfondimenti tecnici effettuati durante il mese di agosto».
 
Il negoziato screditato «Riteniamo tali dichiarazioni – rilasciate oltretutto alla vigilia della ripresa del confronto – estremamente gravi e, alla luce degli impegni sino ad oggi assunti fra le parti, del tutto inaccettabili. Inoltre, le stesse dichiarazioni dimostrano la totale mancanza di mandati conferiti alla Responsabile della Direzione Risorse Umane che, in teoria, dovrebbe coordinare la procedura in atto. L’Amministratore Delegato, e con lui tutto il management, mira in questo modo a screditare il negoziato, ponendosi come controparte non affidabile e non credibile, e mettendo una pesante pregiudiziale circa il costruttivo prosieguo del confronto».
 
Il nodo della senesità «Se a tutto ciò – prosegue la nota -, si assommano anche le gravi e contraddittorie affermazioni enunciate dal Presidente Alessandro Profumo in recenti occasioni, circa lo stato di salute della Banca ed il suo possibile sviluppo futuro, si comprende come mai la preoccupazione che serpeggia fra i Colleghi sia destinata ad incrementarsi. Riteniamo che in un momento così delicato e particolare, dove si stanno cercando con fatica soluzioni ai problemi aziendali, e con la trattativa tuttora in corso, risulti irresponsabile ed autolesionistico rilasciare dichiarazioni che creano confusione e sconcerto tra i Lavoratori e la Clientela».
 
Lunedì determinante «Tali comportamenti – concludono i sindacati -, inoltre, fanno passare in secondo piano i dati dell’ultima semestrale che, anche alla luce delle svalutazioni effettuate, denotano comunque un risultato negativo sull’attività caratteristica, totalmente imputabile al “nuovo corso” avviato dall’attuale management. Pertanto, sulla base di tutte le considerazioni sopra espresse, l’incontro di lunedì appare determinante per gli esiti concreti della trattativa».
 
Esuberi, tagli e risparmi in numeri Sul tema degli esuberi previsti nel Piano Industriale è il giornalista Cesare Peruzzi nello stesso articolo di oggi su Il Sole 24 Orea fare chiarezza sui numeri: «i due terzi degli esuberi previsti riguardano il personale del Consorzio e di Biver (3mila dipendenti su 4600 uscite previste), a cui si aggiungono 100 dirigenti da tagliare entro il 2015. Da questo fronte Siena stima un risparmio di 300 milioni sui 600 complessivi nell’arco di piano, il 50% dei quali arriveranno dalla razionalizzazione della macchina operativa»