Un impianto a biomasse vicino al carcere di Ranza alimentato da cippato legnoso e gli scarti agricoli per produrre energia elettrica, per l’alimentazione delle serre, creando così occupazione. I dettagli del progetto saranno illustrati venerdì 31 agosto alle 21,30 nel corso di un incontro pubblico con gli operatori agricoli del territorio in programma al Teatro dei Leggieri, al quale parteciperanno il sindaco Giacomo Bassi, i rappresentanti del Consorzio di Cooperative “Il Santo” e della società proponenti l’intervento.
 
Il progetto Presentato come osservazione al Regolamento Urbanistico dalla Cooperativa “Il Santo” che già opera all’interno del carcere di Ranza per dare ai detenuti una possibilità di utilizzo del proprio tempo ai fini sociali, la proposta consiste nel costruire accanto al carcere una centrale di ultima generazione alimentata a cippato legnoso. L’obiettivo è la produzione di energia elettrica pulita da vendere all'Enel per ripagare l'investimento e con l'energia termica prodotta?alimentare delle serre dove produrre fiori e ortaggi che alimentino il confezionamento interno al carcere. Il calore in più dovrebbe poi servire anche per riscaldare la struttura penitenziaria. Tra le implicazioni del progetto la creazione di occupazione non solo tra i detenuti  e per i soggetti svantaggiati della cooperativa ma anche per i disoccupati del territorio. Non solo, l’impianto dovrebbe utilizzare un terreno confiscato alla mafia e adiacente al carcere e sarebbe alimentato anche con gli scarti di agricoltura come potature di olivi, viti e piante boschive derivanti dalle aziende agricole del territorio sangimignanese. Un tema, quello dello smaltimento delle potature e affini, che più volte il mondo agricolo locale ha sollevato quale questione di una certa importanza nella gestione dell’attività agricola.