Lotta all’abusivismo commerciale, alle frodi e all’evasione fiscale nella settimana più calda dell’anno. 182 interventi della Guardia di Finanza di Siena dal 11 al 19 agosto hanno portato alla luce 57 irregolarità nell’emissione dello scontrino fiscale. In pratica un esercente su tre non lo emetteva, con una percentuale di violazioni di oltre il 31%. I controlli sono stati effettuati con militari in “divisa” nonché con “abiti civili” ed hanno interessato tutta la provincia di Siena.
Abusivismo commerciale Durante la settimana sono state concluse le indagini di Polizia Giudiziaria nei confronti di un commerciante all’ingrosso sedente nella provincia senese il quale poneva in vendita una serie di prodotti recanti marchi palesemente contraffatti per tipologia di materiali e modalità di confezionamento. Gli stessi consistevano in accessori per la moda, ossia foulard, orologi, ciondoli, orecchini recanti loghi delle più note griffes per un totale di 123.172 articoli che sono stati sequestrati con il deferimento all’Autorità Giudiziaria del commerciante senese nonché dei sui fornitori residenti Prato, nelle province di Milano e Varese, per un totale di 5 persone denunciate.
Frodi di carburante Nel settore delle frodi sui carburanti sono stati effettuati in totale 67 controlli nei confronti di altrettanti distributori stradali, presi a campione, per verificare la corretta erogazione delle colonnine carburante, la pubblicità dei prezzi esposti nei cartelli e quelli indicati nell’erogatore, nonché la qualità dei prodotti erogati (benzina/gasolio) il tutto anche con la collaborazione dell’Ufficiale Metrico della Camera di Commercio di Siena. L’esito dei controlli non ha evidenziato violazioni.
Evasione del canone Rai Sono stati intensificati anche i controlli per contrastare l’evasione del canone di abbonamento radiotelevisivo. In particolare le attività ispettive sono state rivolte nei confronti dei soggetti obbligati al pagamento degli “abbonamenti speciali” dovuti da coloro che detengono uno o più apparecchi televisivi in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare. Su 10 controlli effettuati, 4 sono risultati irregolari incorrendo nella sanzione amministrativa del pagamento da due a sei volte il canone evaso previsto per ciascun tipo di utenza.